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Manifestazione contro l’austerity a Bruxelles. Scontri con la polizia

La manifestazione era stata organizzata dalla Confederazione europea dei sindacati aderenti alla confederazione concertativa Ces, alla quale peraltro partecipa anche la Cgil. Evidentemente, a dispetto di quando ci si aspettava, la rabbia delle migliaia di lavoratori e lavoratrici scese in piazza è esplosa nella giornata di ieri, paralizzando il traffico nella capitale belga, oltre a provocare la chiusura dell’ambasciata degli Stati Uniti e di altre ambasciate della zona.

L’atteggiamento della polizia di impedire ai lavoratori il passaggio vicino al parlamento e vicino ad alcune ambasciate,  ha provocato scontri con la polizia tra le moltissime persone che erano in piazza e la polizia che ha iniziato a caricare il corteo. Un lancio di petardi e fumogeni è avvenuto fin dal Boulevard Albert II davanti la stazione di Bruxelles Nord. Successivamente un gruppo di manifestanti ha cercato di sfondare uno sbarramento di polizia in Chaussée de Louvain: le forze dell’ordine hanno reagito facendo largo uso di idranti fino al Parc du Cinquantenaire a poca distanza dai palazzi delle istituzioni europee, dove è stato montato il palco per gli interventi. In piazza anche i portuali di Anversa, che hanno marciato determinati per le strade della capitale, affrontando per alcune ore la polizia e l’attacco preventivo messo in atto. Il bilancio finale, sarà di 28 persone ferite, tra cui alcuni poliziotti.

Se la Confederazione europea dei sindacati (Ces) chiede ancora una volta la fine delle politiche di austerità, proponendo una nuova strada per l’Europa con nuove politiche per investimenti, lavori di qualità e uguaglianza, la manifestazione di ieri, che tutto ci si aspettava fuorchè così conflittuale, è sintomo ancora una volta di una rabbia che sempre più frequentemente si manifesta in alcune occasioni e che a volte sono fuori dalle previsioni di sindacati concertativi e affini.

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