MIA. Arriva il reddito di esclusione sociale
Si chiamerà MIA – Misura di Inclusione Attiva – il sussidio governativo che sostituirà il reddito di cittadinanza, che l’esecutivo ha deciso di rottamare.
La nuova misura tutela le famiglie e penalizza i singoli, secondo lo schema – dio patria famiglia – tanto caro a Meloni.
Ma… A ben guardare i figli a carico alzano poco la cifra corrisposta, perché il governo vuole colpire gli immigrati e le immigrate che, statisticamente, hanno più figli. Così tutto torna.
Si tratta, anche in questo caso, di una possibilità cui si accede solo con la disponibilità ad accettare qualunque lavoro venga proposto. Anche i minorenni con più di 16 anni sono tenuti a dimostrare di stare attivamente cercando un lavoro. Va da se che stage, corsi di formazione non pagati, vanno accettati in silenzio e a testa bassa.
Sinora le strutture preposte a proporre lavori ai non occupati erano solo pubbliche e funzionavano poco: con il MIA potranno entrare in campo le agenzie interinali, che, contando sulla paura della perdita del sussidio, potranno ricattare le vite di molte persone. Inevitabilmente, di fronte a lavori lontani, pericolosi e poco pagati qualcuno finirà con il rinunciare e tornare a campare di economie informali e lavoretti in nero.
Il MIA, le cui richieste vanno presentate entro il 31 agosto, sarà comunque corrisposto solo sino alla fine dell’anno.
Ne abbiamo parlato con Francesco Fricche
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