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Palermo . operai della Gesip di nuovo in piazza, bloccata la città

Dopo i blocchi di questa mattina gli operai hanno incontrato a Palazzo delle Aquile il commissario Latella per discutere della difficile situazione in cui versano i lavoratori Gesip. L’incontro si è concluso con un nulla di fatto, senza nessuno tipo di garanzie per il futuro di questi lavoratori, che prontamente hanno deciso di riprendere con le proteste andando a bloccare via Crispi e il porto, paralizzando nuovamente il traffico cittadino. Già questa mattina sono erano mancati momenti di tensione e tafferugli con le forze del dis-ordine.  I lavoratori Gesip andranno avanti con le mobilitazioni anche nei prossimi giorni.

 

 

In questo momento gli operai della Gesip, ( azienda che gestisce servizi di manutenzione per il Comune di Palermo) dopo aver dato vita ad un corteo non autorizzato e selvaggio in tutto il centro cittadino, stanno attuando blocchi in punti nevralgici della città come viale Regione Siciliana, mandando letteralmente il traffico in tilt.

La protesta, iniziata già ieri con l’occupazione simbolica della sede della Gesip di via Maggiore Toselli, ha al centro la spinosa questione del futuro stesso dell’azienda : ai lavoratori, infatti, non è stata fornita alcuna sicurezza in merito ad un presunto scioglimento dell’azienda, che se così fosse, comporterebbe il licenziamento immediato per tutti. Già da anni gli operai della Gesip vivono una situazione di estrema precarietà con contratti sempre in bilico di rinnovamento, stipendi pagati dopo mesi, nessun tipo di confronto sulla completa municipalizzazione dell’azienda; richiesta quest’utlima, che gli operai hanno da sempre rivendicato a fronte di ogni esternalizzazione, che se messa in atto, costerebbe  per giunta ancora di più, incidendo fortemente sul già disastrato bilancio comunale. E’ noto a tutti come il Comune di Palermo sia sull’orlo del défault grazie alla casta, intenta solo a speculare e mai ad risolvere i problemi sociali che affliggono il capoluogo siciliano.

Questa mattina la rabbia dei lavoratori si è fatta sentire con tutto il peso che un licenziamento comporta per gli operai e per le loro famiglie; durante i blocchi vengono divelti cassonetti e urlati cori contro l’amministrazione comunale e tutta la classe politica che in periodi elettoralistici, come quello che stiamo vivendo, è intenta a fare promesse ( mai mantenute!) solo per potersi accaparrare la poltrona di turno.

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