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Pisa: avviata la campagna “Stop Debiti per Affitti ingiusti”
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Condividiamo il comunicato della Piattaforma Soluzioni Abitative in merito alla mobilitazione per il diritto all’abitare. Stamani in tantissime persone hanno difeso l’abitazione di una famiglia con 4 bambini piccoli, rinviando l’accesso dell’ufficiale giudiziario al 4 marzo. Ma è stata anche l’occasione per aprire un dibattito e mettere sotto i riflettori l’ingiustizia di debiti accumulati per spese di affitto di alloggi tenuti in pesssime condizioni dalle proprietà!
Da Riscatto
ADI E CRISTINA NON SONO SOLI
Oggi siamo insieme alla famiglia di Adi e Cristina, con i loro 4 figli, per difenderci da un provvedimento di sfratto e di pignoramento dello stipendio.
Questa storia racconta le violenze che in tant* subiscono dai proprietari di case.
Ottobre del 2020. Adi e Cristina trovano un alloggio in via Aldo Moro, a Porta a Mare. Vedendo la casa si rendono conto che presenta numerosi problemi ma il mercato non offre altro. Il proprietario, che possiede molti altri alloggi, gli affitta la casa con contratto concordato a 580€ mensili. Promette di fare uno sconto all’affitto nel futuro. (Cosa che non farà mai!)
La famiglia è costretta a fare numerosi lavori: cambiare gli arredi fatiscenti, pulire approfonditamente tutto l’immobile, imbiancare numerose volte per cercare di arginare la muffa, cercare di far funzionare la caldaia e il riscaldamento.
Nel maggio del 2021 smettono di pagare l’affitto vista l’assenza di qualsiasi manutenzione da parte della proprietà e visto che si mantengono con un solo uno stipendio di 1200 euro.
La proprietà decide di avviare un procedimento di sfratto e un pignoramento tramite decreto ingiuntivo. Questo dopo soli due mesi di affitto non pagato e dopo aver rifiutato un incontro, presieduto da istituzioni e sindacati, previsto dal tipo di contratto per la rivalutazione del prezzo d’affitto. Tra l’altro l’alloggio in questione è accatastato come edificio di tipo popolare (A/4) e questo dovrebbe comportare un ulteriore abbassamento dei 20% del canone.
Le istituzioni devono vigilare sul rispetto dei contratti concordati, e non fare “orecchie da mercante” quando si tratta di sanzionare gli abusi dei ricchi.
Gli alloggi accatastati come edilizia popolare non possono avere prezzi di affitto da libero mercato.
I decreti ingiuntivi non devono essere emessi nei confronti di quegli inquilini che non hanno potuto pagare affitti esorbitanti rispetto alle proprie condizioni economiche e rispetto al valore reale delle abitazioni.
I contratti concordati devono rispettare i valori delle effettive condizioni degli immobili.
Teoricamente il contratto concordato serve per pagare un affitto in proporzione al valore dell’alloggio, al suo arredamento, alla posizione e alle sue rifiniture. Viene invece utilizzato dai proprietari solo per pagare (molte) meno tasse e per fregare gli affittuari.
È stata fatta opposizione legale al provvedimento del decreto ingiuntivo, e vogliamo sia cambiata questa legge che permette ai proprietari, nonostante affitti ingiusti, di pignorare stipendi. A fine febbraio ci sarà l’udienza e invitiamo tutta la città a sostenere questa battaglia per ristabilire un equilibrio e una giustizia abitativa.
Piattaforma Soluzioni Abitative
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