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Pisa, verità e giustizia per Karim

Quasi duecento persone, principalmente nordafricani, si sono radunati oggi alla stazione di Pisa e hanno sfilato in corteo chiedendo verità e giustizia per Karim, il giovane tunisino di 21 anni ucciso due giorni fa da un agente di polizia, nei pressi di Sarzana, dopo un lungo inseguimento in autostrada. Una notizia passata decisamente in sordina in questi giorni; stando alla ricostruzione delle forze dell’ordine, l’auto, con a bordo Karim ed altre tre persone, avrebbe forzato un posto di blocco e costretto le forze dell’ordine ad un inseguimento di 12 chilometri (durante il quale dall’auto sarebbe stato lanciato un panetto di eroina); dopodiché si sarebbe verificato un conflitto a fuoco durante cui un agente avrebbe colpito Karim, per difendersi dai colpi che venivano esplosi dai fuggitivi.

Una ricostruzione senza dubbio parziale, che lascia parecchie perplessità; per questo anche a Pisa si è svolta una mobilitazione sotto le parole d’ordine di verità e giustizia. Secondo i suoi familiari Karim stava scappando perché, in quanto clandestino, temeva la reclusione in un cie, e durante il suo tentativo di fuga è stato assassinato. Sarebbe quindi il drastico epilogo di una vita di precarietà e insicurezza, come quella che vive ogni giorno qualsiasi straniero sia segnato nel nostro paese dallo stigma della clandestinità, come la vita vissuta da tanti dei partecipanti al corteo di oggi, che probabilmente si sono immedesimati nella possibilità di fare la stessa fine di Karim.

Il corteo si è mosso per le principali vie della città, animato da una rabbia e un dolore evidenti; si è andato a concludere nella palazzina occupata di via la pergola, dove, in un’assemblea è stata decisa la partecipazione ad un altro momento di mobilitazione domani mattina a La Spezia.

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