Presidio contro la guerra imperialista in Libia
PALERMO – Presidio contro la guerra imperialista In Libia
Nel pomeriggio di ieri Sabato 26 Marzo,oltre 300 persone si sono date appuntamento in piazza davanti il Teatro Massimo di Palermo per manifestare il loro dissenso nei confronti dell’intervento “umanitario” della coalizione dei “volenterosi” in Libia.
Al presidio, organizzato dalle realtà cittadine contro la guerra, sono stati megafonati slogan contro la guerra imperialista e contestualmente è stato distribuito materiale contro – informativo volto a sensibilizzare la popolazione locale su quanto avviene ogni giorno nell’isola siciliana.
La Sicilia,infatti, rappresenta lo scenario in cui si svolgono le operazioni militari : sull’isola sono presenti la più importante base Nato del Mediterraneo a Sigonella (Catania) con la presenza stabile di oltre 4000 marines, e la Stazione aerea del 37° Storno dell’aereonautica militare italiana a Birgi (Trapani), dalla quale sono già partiti i Tornado che, a detta del Ministro della Difesa “stanno perlustrando il territorio libico” e non imponendo con i bombardamenti la “no fly zone”. Inoltre è sempre in Sicilia che l’altra faccia della guerra si consuma quotidianamente : è il caso delle migliaia di profughi che ogni giorno “sbarcano” a Lampedusa in cerca di spazi altri di libertà e di un futuro possibile.
La questione migranti, d’altronde, rappresenta al meglio le contraddizioni interne alla compagine governativa che si trova in seria difficoltà nella gestione di quella che il governo chiama “emergenza immigrati”. Ogni giorno sulla stampa si legge del “pericolo di un’imminente invasione” di oltre 50.000 profughi volti ad assaltare il territorio italiano, tra questi, sempre per le fonti ufficiali, sarebbero presenti centinaia di terroristi pronti ad attaccare il paese, vengono paventati pericoli di epidemie che travolgerebbero anche le popolazioni locali, insomma una vera e propria catastrofe! Il Ministro dell’Interno, il leghista Maroni, come risposta alla questione migrante sta portando avanti le solite politiche xenofobe e razziste, prima deportando i migranti nei Cie presenti sul territorio nazionali per poi rimpatriarle, sia facendo costruire veri e propri lager di Stato, detenendo di fatto centinaia di persone in una situazione di prigionia, è il caso dell’ ex- residence degli Aranci di Mineo, (Catania) requisito e riconvertito a Centro di accoglienza (!). I migranti, di fatto, vengono trattati come invasori, e viene vietata loro la libertà di spostamento, obbligati a restare nei luoghi di approdo in attesa dei cosiddetti “aiuti umanitari”, si trovano rinchiusi in non-luoghi che come Lampedusa, per loro, rappresentano Alcatraz.
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