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Primo mese di lotta al presidio permanente Sodexo

 

Lettere dal presidio permanente

Sui licenziamenti collettivi: mi permetto di condividere la mia opinione personale sui fatti che sono accaduti tra noi operaie. Purtroppo di fronte a queste problematiche invece di restare unite ci siamo divise in gruppi. Sta diventando una guerra tra poveri, da una parte noi “leonesse”, dall’altra la cgil e le lavoratrici che ancora non hanno deciso da che parte stare.
Visto che ci sono le persone che il 15 di novembre all’assemblea avevano il coraggio di applaudire a favore della cgil dicendo che dobbiamo vergognarci di aver fatto lo sciopero perchè non abbiamo rispettato i morti dell’alluvione e poi invece non avendo di fronte gli stessi rappresentanti parlano di quel niente che la cgil sta facendo a favore nostro, di noi lavoratrici.
Allora chiedo: avete paura? Quale può essere più grande paura della minaccia di perdere il lavoro? Un’unica fonte di sopravvivenza, anche minima ma era una piccola certezza fino ad ora di tantissime famiglie. Di cosa può aver paura una madre o un padre a non aver la certezza di poter dare da mangiare ai propri figli? Cosa può essere più brutto e più umiliante di non avere la libertà di sopravvivere? Cosa può essere più umiliante di essere derubati dei propri sogni? Dobbiamo aver paura della cgil che ci dice che dobbiamo vergognarci? Ma di cosa? Delle nostre proteste contro le prepotenze del governo che ci ha portato a queste condizioni?
Si deve vergognare chi non ha voglia di combattere per migliorare la propria esistenza, non chi combatte per il proprio futuro! Dobbiamo lottare per non perdere il posto di lavoro o per averlo!

Noi non possiamo permettere a nessuno di farci trattare soltanto come dei numeri, perchè noi non lo siamo. Abbiamo la nostra dignità!!!! Perciò togliete le maschere e invece di sparlare contro di noi, fate ciò che conta veramente, cioè i fatti. Dobbiamo lottare e non possiamo rassegnarci! Dobbiamo difendere la nostra dignità, il nostro futuro.

Le parole le porta via il vento e i nostri diritti li porta via il governo!

Con dignità Agnese Opalka

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