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Proteste al G7 di Lucca: fogli di via tra Massa, Pisa e Spezia

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Sono almeno 13 i procedimenti per l’attribuzione di foglio di via dalla città di Lucca recapitati in queste settimane ad altrettanti manifestanti che parteciparono il 10 aprile scorso al corteo contro il G7 dei ministri degli esteri nella città toscana. I procedimenti riguardano 5 residenti nella provincia di Massa, 4 nella provincia di Pisa, uno a La Spezia e 3 manifestanti residenti nella stessa provincia di Lucca.

Una rappresaglia poliziesca annunciata. Nelle settimane precedenti il questore di Lucca dichiarò a mezzo stampa che assieme ai fogli di via 40 denunce sarebbero state inoltrate per gli scontri su porta san Jacopo con gli uomini a presidio del centro fortificato della città. Al netto delle tante valutazioni seguite al corteo di Lucca, resta il dato di una discontinuità che ha incrinato gli equilibri della pacificazione cittadina, prodotto un’inedita mobilitazione e posto le condizioni di una risposta all’arroganza di chi militarizzò la città in quei giorni.

La contrapposizione, quando effettiva, ha un costo. Un costo variabile perché anche le iniziative di contenimento, prevenzione e limitazione della libertà di movimento messe in atto dalle Questure sono frutto di uno scontro, dunque di un rapporto al quale è possibile resistere e rispondere. Nel contesto della linea Minniti diramata alle Questure di tutto il paese la distribuzione a pioggia della misura da confino del foglio di via risulta essere un’operazione tanto sensazionale quanto debole.

A proposito la rete Lucca contro il G7 negli scorsi giorni ha pubblicato un comunicato individuando la posta in palio sul terreno repressivo: costruirsi la forza per violare le misure di limitazione della libertà di organizzazione politica e militante. “non ci interessa perdere troppo tempo a leccarci le ferite. I lividi dei manganelli dopo qualche giorno passano, le denunce assurde e inconsistenti finiscono col cadere nel nulla in tribunale, le misure lesive della libertà personale se c’è la determinazione e il sostegno di una collettività si possono infrangere.”

 

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