San Raffaele di Milano. Caricati i lavoratori, in 16 salgono sul tetto.
Ancora tensioni all’ospedale San Raffaele di Milano. Un centinaio di lavoratori, per protestare contro l’invio delle prime 40 lettere di licenziamento sui 240 tagli annunciati dalla proprietà ha nuovamente cercato di occupare l’accettazione dell’ospedale, come già accaduto ieri mattina. Questa volta però ad attenderli c’era la polizia che ha caricato e li ha respinti a suon di manganellate.
Due lavoratori, feriti alla testa, sono finiti al pronto soccorso dello stesso nosocomio. L’accettazione risulta comunque bloccata dai lavoratori, che denunciano “l’impossibilità di per fare l’assemblea, né più permessi, e con il ricatto delle lettere di licenziamento”. 16 dipendenti sono poi saliti sul tetto per protesta.
Dal tetto sentiamo Graziella Monacelli, rsu Usb al San Raffaele.
Comunicato del coordinamento regionale USB Sanità Lombardia
E’arrivata questa mattina la prima lettera di licenziamento delle 40 inviate ai lavoratori del San Raffaele, inutile a dirsi: è una nostra delegata ed attivista USB. Noi non attenderemo che si compia l’annunciato stillicidio di licenziamenti.
“Questa è una dichiarazione di guerra mirata” – dichiara Riccardo Germani, del coordinamento regionale della Sanità Lombardia dell’ Unione Sindacale di Base – “trasformeremo la disperazione di chi perde il posto di lavoro in conflitto agito, esteso e senza spazio alla rassegnazione.
Come Unione Sindacale di Base risponderemo a questa dichiarazione di guerra con lo sciopero generale e non solo, da subito inviamo al Prefetto di Milano lo stato di agitazione di tutta la Sanità lombarda.
Se Rotelli non è capace di gestire l’ospedale San Raffaele, che è un bene comune, ma riesce solo a tagliare le teste dei lavoratori per fare profitto, noncurante degli interessi della Comunità, anche per questo USB chiede l’immediata cessazione del massacro dei lavoratori e che l’Ospedale San Raffaele sia acquisito dal Pubblico.
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