Sgomberato Il Teatro Pinelli a Messina
In questi mesi il Teatro Pinelli è stato luogo importante, unico, per una larga fetta non solo di lavoratori dello spettacolo ma anche per giovani, studenti, migranti. Un luogo di incontro, di scambio e di produzione: laboratori, spettacoli e iniziative di lotta (quella NoMuos per esempio) hanno fatto sì che in tantissimi attraversassero lo spazio messo oggi sotto attacco. Troppi, almeno per la questura!
Se le giustificazioni addotte dalla questura messinese non stupiscono e si commentano da sole, curioso resta il fatto che proprio a Messina, città amministrata dal sindaco Accorinti nel segno del “governo dei beni comuni”, della sbandierata relazione con i movimenti sociali, si proceda ancora con sgomberi e repressione. Evitando di fare in queste righe valutazioni complessive sulla politica del No-Ponte Accorinti, resta come dato di fatto che lo sgombero di stamattina dimostra come, ancora oggi, Messina sia governata dalla speculazione edilizia e sociale, dalle solite logiche affariste, dai capitali e loro logiche sottese. Attenzione: va detto che l’atto di stamattina non è stato richiesto dal Comune di Messina che invece ha visto alcuni membri della giunta recarsi fuori dai cancelli insieme agli occupanti. Si palesa però come questi governi “illuminati” non solo non riescano a incidere su atti specifici “istituzionali” come dimostrato dall’avvenuto sgombero di stamattina, ma anche che, in fin dei conti, neanche il dotarsi di assessorati dei beni comuni o di forme giuridiche partecipative muta la sostanza del governo capitalista dei territori. Il chè finisce per ridurre tutto in compatibilità sistemica.
Ai flussi e alle regole del mercato, alla schizofrenia istituzionale e all’incuria pubblica ci si riesce a opporre, nei territori, solo attraverso la costruzione di rapporti di forza che, prima ancora della ricerca di amici, è nell’identificazione dei propri specifici nemici che trovano potenziale e la via per intraprendere una minuziosa e sostanziale trasformazione della cartografia delle nostre città.
Al Teatro Pinelli Occupato va la nostra piena e sincera solidarietà
Red. Infoaut Palermo
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