Burgos: scontri e barricate contro le nuove speculazioni urbanistiche
Nella Spagna della crisi economica si è come al solito incrementato l’uso spropositato della “grande opera urbanistica”,
alla faccia della disoccupazione crescente, degli asili che non ci sono, dell’assenza di servizi pubblici (proprio in questi mesi hanno tagliato diverse linee di bus) , dello scempio della sanità.
Ma nella Spagna delle strade, dei marciapiedi, delle piazze questo non passa: Burgos è una città spaccata, dove la classe dirigente, borghese e capitalista ha sposato immediatamente l’idea del cambiamento urbanistico (fossero de Susa?!) da otto milioni di euro solo nella prima fase (sappiamo che poi il tutto lieviterà verso altro tipo di cifre), alla faccia di un’intera popolazione che è scesa in strada per urlare il proprio no.
Una manifestazione pacifica contro il bulevar de la calle Vitoria, iniziata con una cacerolas e finita con scontri durati ore, vista l’immediata reazione della repressione dello stato spagnolo, che ha schierato immediatamente migliaia di poliziotti in assetto antisommossa che non hanno atteso un secondo per caricare e ricoprire di lacrimogeni tutta la zona.
Una battaglia campale durata ore ed ore, dove la polizia non ha trovato proprio campo comodo per le sue sfilate di violenza, anzi.
Il quartiere non è nuovo alle battaglie contro lo Stato: già nel 2007 c’era stata una grossa rivolta popolare contro la costruzione di un parcheggio e contro i pesanti cambiamenti della città, che non hanno portato altro che stratificazioni di precarietà, sfruttamento, tassazioni folli, gentrificazione.
Ora ci risiamo e con molta più determinazione: il resoconto di questa notte parla già di 17 arresti…vi lascio una carrellata di foto…
per seguire gli eventi su twitter usate gli hashtag #Gamonal #Burgos #NoAlBulevar e #ardeBurgos.
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