InfoAut
Immagine di copertina per il post

Chile. ‘Per un combattente caduto, dieci se ne alzano’

 

A Catrileo, quattro anni dopo…

Dicono di che ti ha ucciso un proiettile alla schiena, che correvi, che fuggivi.

Dicono che non hai visto il volto del tuo assassino, che non hai chiesto pietà, che non hai pianto.

Dicono che hai sfiorato con le dita la tua terra, prima di chiudere gli occhi.

Dicono che la tua morte è stato un incidente, una disgrazia.

Ma io so che non è così.

So che la tua ora è giunta nella lotta, so che ti hanno ucciso dei codardi, alle spalle, come solo i codardi uccidono.

E so che non correvi, volavi. Non fuggivi, eri immobile.

So che non hai visto in volto il tuo assassino, però lo ricordi bene, perché ti ha ucciso durante tutta la tua vita, ti ha assassinato migliaia di volte, ti ha torturato e dimenticato. Ed egli ha chiesto pietà, perché sa che le sue ore sono contate.

E poi hai pianto, perché le tue lacrime sono speranza e futuro.

So che le tue mani entrarono nella terra, che il fondo Santa Margherita porta il tuo nome, il tuo sangue, la tua Idea. Conserva i tuoi occhi aperti nella lotta, la tua bocca che sputa legno, le tue mani che sono di pietra, il tuo sguardo che faceva tremare le guardie.

So che la tua morte è avvenuta per far giustizia, che la tua morte l’hai meritata. Perché noi che lottiamo per un mondo diverso, sinceramente, meritiamo la morte, meritiamo il carcere, l’oblio, la guerra, il dolore. Perché questo è il nostro destino, perché questa è la strada che ci siamo scelti. La tua morte non è stato un incidente, né una disgrazia; la tua morte è monito per noi che siamo ancora qui, che continuiamo a vivere.

 

Il 3 gennaio 2008 lo studente ventiduenne Matias Catrileo Quezada veniva ucciso con un proiettile sparato alla schiena da un carabinero de Chile. Con i suoi compagni e la comunità di Yeupeco, Matias stava occupando il fondo agricolo di Santa Margherita, territorio mapuche usurpato dal latifondista Jorge Lushinger. All’arrivo dei carabineros alcune pietre volarono per difendere l’occupazione, e il giovane venne freddato da un uzi. Al poliziotto che lo aveva ucciso vennero calcolate diverse attenuanti tra cui l’aver agito per eccesso di zelo.

Il popolo Mapuche non ha accettato una colonizzazione che non è mai riuscita a scalfire il suo sentimento di appartenere a un qualcosa di diverso dallo stato europeo del Chile. Il popolo Mapuche ha resistito alle invasioni incaiche, a quelle spagnole e il suo territorio è stato annesso alla repubblica cilena solo nella seconda metà del XIX secolo. La sua resistenza continua e raccoglie consensi in tutti quegli strati di popolazione che malsopportano le politiche del governo. Potete vedere i combattenti Mapuche, il volto coperto da una maglietta, sfilare in corteo nelle città del sud del Chile, o nelle battaglie contro il governo Piñera nella capitale a tirare pietre ai carabineros. Matias Catrileo era uno di loro, era un Weichafe, un guerriero, e in questi due giorni cortei con migliaia di persone ne stanno onorando la memoria, da Santiago a Temuco.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

cilemapuchematias catrileopinera

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: “fermiamo la macchina di guerra”. Presidio lunedì 20 ottobre alla Malpensa

Lunedi 20 ottobre è prevista la partenza da Malpensa del volo CV06311 con cinque carichi di ali di F-35 diretti allo stabilimento Lockheed Martin di Fort Worth, USA, per l’assemblaggio e la successiva spedizione verso Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dalla strategia di Trump ai pakal

Nelle analisi non è bene separare le diverse dimensioni della dominazione, né di nessun oggetto di studio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA: quasi 7 milioni di persone partecipano alla giornata di protesta No Kings Day

Di seguito traduciamo il comunicato del movimento No Kings dopo l’imponente mobilitazione di ieri che ha visto la partecipazione di milioni di persone in tutti gli Stati Uniti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Questa notte ho fatto un sogno.. Cronache della mobilitazione di Udine contro la partita Italia-Israele

Ripubblichiamo il comunicato congiunto scritto dalle polisportive popolari che hanno partecipato e animato la mobilitazione a Udine contro la partita Italia-Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: i/le giovani scendono due volte in campo contro Israele

Più di 15.000 a Udine solidali con la Palestina: considerazioni sul corteo del 14 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ricostruzione a Gaza: il business della “pace” dopo la distruzione

Mentre le macerie di Gaza raccontano l’ennesimo atto di pulizia etnica e annientamento coloniale, il governo italiano si prepara a “sedersi al tavolo della ricostruzione”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Alba: Blocchiamo tutto! Free Palestine!

Alba. Venerdì scorso un corteo in sostegno alla popolazione palestinese è partito da Zona h (parco cittadino) in direzione del teatro sociale: si inaugurava la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco; oltre al presidente della regione Alberto Cirio, era previsto l’intervento di Paolo Zangrillo ministro del governo Meloni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: in 15mila mostrano il cartellino rosso ad Israele

In migliaia da tutta Italia hanno raggiunto Udine per manifestare contro la partita della vergogna Italia – Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Belgio ondata di proteste contro l’austerità

140.000 persone nelle strade di Bruxelles, blocchi mattutini, traffico aereo quasi paralizzato, scontri violenti: questo è ciò che è successo martedì 14 ottobre dai nostri vicini belgi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: parla il CAM, “La Commissione di Pace e di Intesa è una farsa” (I)

Siamo chiari, questa Commissione non rappresenta gli obiettivi politici della nostra organizzazione e del movimento mapuche autonomista che è attivo nei processi di recupero territoriale. di Héctor Llaitul La nostra politica continua ad essere la ricostruzione nazionale e la liberazione del Wallmapu, obiettivi che, una volta di più, non sono compresi né abbordati dalla classe […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: la Via Istituzionale v/s Resistenza e Controllo Territoriale

Sotto uno stato capitalista e coloniale è impossibile garantire i diritti fondamentali dei popoli originari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il CAM in Sciopero della Fame dice che “Non ci può essere dialogo con militarizzazione, prigionieri politici e senza la restituzione delle terre”

Dal 13 novembre sono in sciopero della fame i prigionieri politici mapuche del CAM (Coordinamento Arauco-Malleco) reclusi nel CCP Biobío di Concepción, Ernesto Llaitul, Esteban Henríquez, Ricardo Delgado Reinao e Nicolás Alcamán, per chiedere l’annullamento della sentenza di condanna a più di 15 anni di reclusione che pesa su di loro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: i prigionieri politici mapuche iniziano uno sciopero della fame fino ad ottenere l’annullamento del processo del razzista stato cileno

Facciamo un appello al nostro Popolo, alle comunità in resistenza, così come agli oppressi in generale, ad accompagnare questa mobilitazione con denunce, proteste e azioni contro lo stato cileno e principalmente contro i veri nemici, i capitalisti e i loro lacchè, responsabili di tante ingiustizie, così come del saccheggio dei territori ancestrali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Popolo mapuche: accanimento giudiziario verso i dirigenti mapuche con condanne carcerarie eterne

La persecuzione verso le dirigenze mapuche non cessano, nemmeno dietro le sbarre, dove ultimamente abbiamo visto condanne di decine d’anni, una vita intera in carcere, un peso della legge che non cade così nemmeno sui violentatori di diritti umani di questo paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cile: rifiuto della condanna senza prove di 4 prigionieri politici mapuche del CAM

Queste azioni si iscrivono in un progressismo liberale che reprime i movimenti popolari, una tendenza che soddisfa le richieste dell’estrema destra e dei grandi imprenditori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: confermata l’estradizione in Cile dell’attivista mapuche Jones Huala

Questo martedì la Corte Suprema di Giustizia argentina ha emesso un verdetto con cui convalida l’ordine d’estradizione in Cile del lonko mapuche Facundo Jones Huala, detenuto da gennaio nel carcere penale federale di Esquel, Chubut, nell’ambito di una causa penale realizzata nel paese transandino e sulla cui legalità ci sono più che troppi sospetti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cile: a 4 anni dalla Rivolta, centinaia di giovani hanno lottato contro i carabinieri di Boric e hanno ripreso Plaza de la Dignidad

Non sono state le moltitudini del 2019, ma ci sono stati scontri simili a quelli di quell’epoca, con gli “sbirri bastardi” del presidente Boric, questo grande usurpatore e arrivista che si è tenuto il reddito dell’indignazione popolare.