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Grazie singora Tatcher!!!

A 87 si è finalmente spenta una delle protagoniste indiscusse della politica europea degli anni 80. Celebrata dalla stampa borghese come una grande modernizzatrice, la sua leadership si contraddistinse di sicuro per una vocazione alla guerra. Poco incline alle mediazioni attaccò ferocemente la classe operaia inglese, le sue organizzazioni, le sue conquiste sociali, considerandole residui di un passsato pernicioso, che soffocava da tempo il mercato e le libertà individuali. Condusse una vera guerra di classe che fece da vero e proprio modello in un’Europa da sempre restia alle politiche liberiste tout court. Cadde presto in disgrazia in un’Inghilterra piegata dalla disoccupazione e dalle sue stesse riforme. Eppure la guerra alle Malvinas, dando soddisfazione a una parte del Paese, per nulla insensibile alle sirene nazionaliste e alle velleità imperiali, le valse un ulteriore mandato. Ieri è spirata, proprio mentre le politiche di cui si fece promotrice mostrano i limiti e la follia di chi concepisce gli aggregati umani solo in termini di busisness o mercato. Pensava alla modernità ma ne era già una caricatura postmoderna. Così quelle potenze che ha contribuito a liberare, come succedeva anche in Italia negli stessi anni, si disfarono di lei una volta che ebbe esaurito il suo sporco lavoro.

Abbiamo raggiunto al telefono Orsola Casagrande, giornalista, corrispondente del Manifesto, ha vissuto a Londra in anni cruciali, ci racconta la politica di guerra della Thatcher contro operai, sepratisti Irlandesi e Argentini.

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da: radioblackout

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