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Il Comando Sud degli Stati Uniti e il colonialismo del XXI secolo

Gli Stati Uniti hanno reso esplicito il loro interesse per il litio, gli idrocarburi e l’acqua dell’America Latina. Il generale Laura Richardson ha riconosciuto l’intervento del suo paese atto ad influenzare la gestione delle “risorse naturali”. Equinor e Shell nel Mare di Argentina, la israeliana Mekorot per la gestione delle acque, Barrick a San Juan e Syngenta nella Casa Rosada. Più estrattivismo e un modello che consolida la dipendenza.

di Darío Aranda da ECOR Network

La comandante del Comando Sud degli Stati Uniti, Laura Richardson ha riconosciuto pubblicamente l’interesse del suo paese per il litio e l’acqua dell’America Latina, avvertendo che “Ha molto a che fare con la sicurezza nazionale (degli Stati Uniti) e dobbiamo iniziare a giocare la nostra partita“.

Una ratifica dell’influenza che la potenza del nord esercita sulle “risorse naturali” e sulle politiche della regione. La dichiarazione, che decenni fa avrebbe scioccato paesi che si dichiarano indipendenti e sovrani, è circolata in forma critica tra le assemblee socio-ambientali e gli attivisti, ma è passata inosservata alla classe dirigente argentina.

Questa inazione non è casuale. Non c’è discrepanza tra il peronismo e l’UCR-PRO* riguardo all’estrattivismo, dove spiccano le attività promosse dalle potenze (Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Russia e Francia, tra le altre) e dalle loro imprese minerarie, petrolifere e transgeniche.

Negli ultimi decenni tutti i governi argentini hanno agito in totale sintonia con i desideri e le esigenze di queste potenze e imprese, e non c’è alcun segno che questo cambierà con il prossimo presidente.** Al contrario, i governanti (sia nazionali che provinciali) replicano queste logiche coloniali nei territori dove ci sono acqua, minerali, idrocarburi, foreste, natura.

Citazioni testuali militari del Comando Sud

Il Comando Sud degli Stati Uniti è una delle dieci branche militari del Dipartimento della Difesa statunitense distribuite in tutto il mondo.

Il Comando Sud ha “giurisdizione” e influenza diretta su tutti i paesi dell’America Latina (ad eccezione del Messico, che è sotto il Comando Nord).

La sua comandante militare, Laura Richardson, è stata esplicita:

– “Perché questa regione è importante? Per tutte le sue preziose risorse e gli elementi delle terre rare, ha il triangolo del litio che oggi è necessario per la tecnologia. Il 60% del litio mondiale si trova nel triangolo del litio: Argentina, Bolivia, Cile“.

-Ha sottolineato l’esistenza delle “più grandi riserve di petrolio” e l’importanza dell’Amazzonia come “polmone del mondo”.

-Ha anche precisato che i paesi sotto il monitoraggio del Comando Sud hanno “il 31% dell’acqua dolce a livello mondiale”.

-“Gli Stati Uniti hanno molto da fare (…) Ha molto a che fare con la sicurezza nazionale e dobbiamo iniziare la nostra partita”.
 

I governi allineati

L’allineamento con gli Stati Uniti da parte del [precedente] governo di Mauricio Macri è stato totale. Basti ricordare il primo incontro con Donald Trump e le riunioni con le aziende estrattive: dalle compagnie petrolifere Halliburton, Exxon Mobil e Chevron alle aziende agroalimentari Monsanto e Cargill.

Anche il kirchnerismo ha una storia variegata di solide alleanze con le imprese estrattive.
Gli incontri di Cristina Fernández de Kirchner con Monsanto, Barrick Gold e Chevron sono solo alcuni esempi.

Per quanto riguarda il Comando Sud e la Richardson, il 26 aprile 2022 la vicepresidente Cristina Fernández de Kirchner ha ricevuto l’ufficiale militare statunitense nel suo ufficio, al Congresso nazionale.
Lo ha annunciato la stessa Cristina Fernández sul suo account Twitter. “Oggi abbiamo ricevuto il generale a quattro stelle Laura Richardson, comandante del Comando Sud degli Stati Uniti, la prima donna a ricoprire questa posizione nella storia. Eravamo accompagnati dall’ambasciatore USA in Argentina, Marc Stanley“, ha riassunto la vicepresidente che ha anche pubblicato una foto delle due donne sorridenti durante l’incontro.

L’ambasciata statunitense ha seguito l’esempio sullo stesso social network: “Il generale Laura Richardson, prima donna a capo del Comando Sud degli Stati Uniti, ha incontrato la vicepresidente @CFKArgentina e ha discusso dell’importante ruolo delle donne nel mantenimento della pace e della sicurezza nella regione“.

Nella stessa settimana delle dichiarazioni della Richardson, il partito peronista al potere ha dato chiari segnali di allineamento con gli Stati Uniti.

Il presidente Alberto Fernández ha ricevuto il Consigliere speciale del Presidente Joe Biden “per le Americhe”.
L’ambasciata statunitense ha annunciato l’evento: “Christopher Dodd ha incontrato il presidente Alberto Fernández per discutere del rafforzamento della cooperazione bilaterale e regionale“.
Un altro tweet ha spiegato la missione dell’inviato statunitense in Argentina: “Il consigliere speciale Dodd ha parlato alla Celac con i nostri partner latinoamericani e caraibici sulla promozione della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto nella regione, e di come possiamo contribuire a nutrire e dare energia al mondo“.

Al vertice della Celac (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici), tenutosi a Buenos Aires, il presidente Fernández si è mostrato concorde con le proposte degli Stati Uniti: “Il mondo oggi ha bisogno di energia e di cibo, l’America Latina e i Caraibi possono fornire entrambi“.

Ha citato il gas e il litio raddoppiando la scommessa: “Dobbiamo unire le forze per realizzare questa integrazione energetica“.

Da parte sua il ministro dell’Economia, Sergio Massa, si è incontrato con l’ambasciatore statunitense Marc Stanley, e con Christopher Dodd. Massa ha dichiarato: “Gli Stati Uniti sono un importante partner commerciale dell’Argentina ed è fondamentale continuare a incoraggiare i loro investimenti in settori strategici come l’estrazione del litio, gli idrocarburi, l’economia della conoscenza, l’agroalimentare e le energie rinnovabili“.

In tutti i discorsi spicca il nuovo “specchietto colorato”: il litio, presente nelle saline di Catamarca, Jujuy e Salta e pubblicizzato in modo ingannevole come parte di una “transizione energetica” attraverso le auto elettriche. Da oltre un decennio le popolazioni indigene e le assemblee socio-ambientali denunciano l’inquinamento e il saccheggio legati all’estrazione del litio.
 

Di colonialismo e manager

Il fatto che un altro paese abbia reso espliciti i propri interessi (e interventi) in Argentina e nella regione non ha meritato una risposta da parte della classe politica locale.

È lo specchio di come agiscono (tra gli altri) i funzionari pubblici, gli scienziati, gli economisti e i giornalisti: decidono ed esprimono le loro opinioni su territori in cui non vivono né (spesso) conoscono, ignorando le decisioni e i modi di vita di coloro che vivono nelle terre oggetto dell’estrattivismo.

È singolare che parlino delle ‘risorse’ di luoghi che non abitano; è questa la logica a cui sottendono governanti, ministri e uomini d’affari. Per le comunità l’estrattivismo, l’esproprio e lo sradicamento hanno molteplici volti. Imperialismo e colonialismo interno si alternano. Molti dei territori bramati dagli imperi sono già stati certificati come zone di sacrificio dai governi nazionali e provinciali“, ha sintetizzato Leonardo Rossi, giornalista e ricercatore del gruppo Ecologia politica del Sud.

In tempi di siccità e crisi climatica viene fatto passare come naturale il fatto che il ministro degli Interni, Wado de Pedro, riceva alla Casa Rosada un’azienda israeliana (Mekorot) che sta cercando di amministrare l’acqua di cinque province (Río Negro, Catamarca, Mendoza, San Juan e La Rioja).

Si plaude al fatto che il direttore generale di Syngenta sia il principale consigliere del Presidente, si tace sull’azione inquinante della Barrick Gold a San Juan e si celebra il fatto che la Magistratura abbia autorizzato l’esplorazione petrolifera nel mare dell’ Argentina, a vantaggio delle compagnie YPF, Equinor (Norvegia) e Shell (Paesi Bassi).

In quest anno di elezioni presidenziali, l’anziano diaghita Marcos Pastrana riassume con precisione chirurgica: “La democrazia è denaturata nella sua essenza. C’è una grande crisi di rappresentatività. I presunti rappresentanti del popolo sono solo rappresentanti aziendali di partiti politici e multinazionali. Non sono governanti né funzionari pubblici: sono manager esecutori al servizio di multinazionali e i proprietari terrieri“.
 

Tratto da Agencia Tierra Viva  

 Qui l’originale in spagnolo 


Note di redazione:

*) I partiti Unión Cívica Radical (UCR) e Propuesta Republicana (PRO) compongono l’alleanza di centrodestra (Cambiemos) che nel 2015 elesse Mauricio Macrì alla presidenza dell’Argentina.
Macrì è il presidente che condusse l’accordo con i ‘fondi avvoltoio’ finanziandolo con un nuovo indebitamente con il FMI, facendo così aumentare il debito estero del paese del 66%.

Durante il suo mandato raddoppiò la disoccupazione, il prezzo del gas salì del 2000%, vennero eliminate le pensioni di invalidità (anche quelle in essere), il ministero del lavoro venne chiuso.
Venne inaugurata la politica del “grilletto facile”, che giustificava le esecuzioni sommarie da parte delle forze di polizia, aumentando la frequenza di questo tipo di omicidi ad uno ogni 23 ore (dati del 2017). Salì notevolmente la violenza contro i piqueteros e i cortei di protesta, con centinaia di arresti e feriti.

**) Le prossime elezioni presidenziali argentine si terranno nell’ottobre 2023.

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