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In memoria del compagno GiaP!

E’ morto alle 18.08 di oggi (ora vietnamita), all’età di 102 anni, il generale Vo Nguyen Giap, comunista vietnamita, fine stratega amico e compagno di Ho Chi Minh: cacciò prima i francesi e poi gli americani dal Vietnam, applico le teorie militari di Sun Tzu a quelle comuniste e maoiste. Autore di un importante saggio di tattica militare (asimmetrica) “Scritti politici sulla guerra“. Eroe dell’indipendenza e comandante delle truppe che sconfissero i francesi a Dien Bien Phu nel 1954, fu al fronte anche in significative battaglie contro gli Usa come nella storica offensiva del Tet (1968), di cui curò minuziosamente i vari passaggi e che segnò l’inversione storica dell’andamento della guerra, l’inizio della riconquista VietCong e lo scoramento yankee. Dopo la morte di Ho Chi Minh, avvenuta ad Hanoi nel 1969, i Vietcong lo candidarono alla presidenza della Repubblica, ma egli si accontentò del ruolo di ministro della Difesa, carica che peraltro ricopriva già dal 1945. Favorevole a un comunismo non dittatoriale, ebbe un ruolo chiave della deposizione del leader della Cambogia, Pol Pot.

Onore al Comandante Giap!

 

Riportiamo qui di seguito il commento del collettivo di scrittori 

Cent’anni di Vo Nguyen #Giap

Non vi è accordo unanime sulla sua data di nascita, ma la maggioranza opta da tempo per il 25 agosto 1911. Ragion per cui, è nella giornata di oggi che compie 100 anni il generale Vo Nguyen Giap, lo stratega e organizzatore che combatté il fascismo giapponese in Indocina (1942-45), portò l’esercito del Viemihn ad annichilire il colonialismo francese (Dien Bien Phu, 1954), diresse per lunghi anni la guerra contro l’imperialismo USA fino all’umiliante disfatta di quest’ultimo (Saigon, 1975) ed ebbe un ruolo-chiave nella deposizione del regime di Pol Pot in Cambogia (invasione militare del 1978).
Il blog che state leggendo – come la newsletter da cui deriva – è stato battezzato “Giap” in omaggio alla vittoria di Dien Bien Phu e all’uso allegorico che ne faceva il Luther Blissett Project.

Nel Vietnam del 2011, Giap è ovviamente considerato un “padre della patria” e riverito come tale (oggi si assisterà a un bombardamento di feste, parate, discorsi e inaugurazioni di monumenti), ma è tutt’altro che una figura aconflittuale: nel corso degli anni non ha risparmiato aspre critiche al Politburo, fino a schierarsi coi movimenti ecologisti contro il governo, colpevole di aver concesso alla Cina di estrarre bauxite negli altopiani del Vietnam centrale, a costi elevatissimi per l’ambiente e senza creare posti di lavoro per la popolazione locale. Questa protesta, espressa alla veneranda età di 98 anni, è stata definita “l’ultima battaglia del generale Giap”.

Sia chiaro: per noi “Giap” non è tanto la Grande Personalità, il Nome Famoso, l’Eroe, il “battilocchio” la cui contemplazione distoglierebbe lo sguardo dai processi collettivi e di lungo corso. Al contrario, per noi “Giap” è molteplicità, “Giap” sta per le miriadi di persone che, ciascuna a suo modo, hanno contribuito alla decolonizzazione, alla lotta planetaria contro razzismo e colonialismo, alla presa di coscienza degli spossessati di vaste aree del mondo. Per noi “Giap” è il secolo, la parte del XX secolo che vale la pena continuare a interrogare, con spirito critico ma senza revisionismi cialtroneschi. Né replicare né rinnegare, assumersi la responsabilità del phylum che ci porta all’oggi, senza affannarsi a strappare pagine dall’album di famiglia per paura che le vedano gli sbirri della memoria. Vengano pure a perquisirci: noi non abbiamo vergogne.

Del generale abbiamo scritto diverse volte: poco tempo fa abbiamo annunciato la riedizione del suo libro Masse armate ed esercito regolare – che nel frattempo, ci dicono, ha quasi esaurito la tiratura – e ricordato quando e dove il suo molteplice nome compare nei nostri libri. Oggi evitiamo di ripeterci, e vi proponiamo invece alcuni video.

Buon compleanno, compagno Giap!

 

 

 

 

 

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