Mapuche, lo sciopero della fame si fa più duro
Dopo 60 giorni di sciopero della fame, quattro detenuti mapuche del carcere di Lebu hanno radicalizzato la loro mobilitazione annunciando che a partire da giovedì pomeriggio non berranno più liquidi.
Fanno parte di un gruppo di 12 prigionieri in sciopero della fame, mentre altri tre prigionieri mapuche continuano lo sciopero iniziato 50 giorni fa nel carcere di Temuco. In totale 23 Mapuche stanno rifiutando di nutrirsi: 3 nel carcere di Temuco, 8 nel carcere di Angol e 12 nel carcere di Lebu.
Gli scioperanti chiedono migliori condizioni di lavoro e di vita per il loro popolo attraverso l’attuazione della Convenzione 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro sui popoli indigeni e tribali.
Inoltre, gli attivisti Mapuche si sono scontrati il 9 settembre con i Carabineros a Temuco.
Gli scontri sono avvenuti durante le manifestazioni mapuche per interrompere l’incontro tra Karla Rubilar, portavoce del governo e i leader indigeni. Gli attivisti hanno interrotto il traffico e hanno eretto delle barricate. Infine, gruppi di attivisti mapuche hanno rivendicato nei giorni scorsi la responsabilità degli attacchi ai camion e ai macchinari forestali (principalmente incendi dolosi), per chiedere la restituzione delle terre loro sottratte durante il processo di colonizzazione.
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