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Ou est Steve?: una storia di violenza poliziesca

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Steve Maia Caniço era disperso dal 21 giugno, quando durante una festa della musica a Nantes la polizia aveva gasato, caricato e colpito con proiettili di gomma indistintamente i centinaia di partecipanti al party.

14 persone erano finite nel fiume Loira e tra questi Steve che non era mai più risalito. Lunedì 29 luglio il corpo di Steve è stato ritrovato nella Loira dopo più di un mese di ricerche e di campagna contro le violenze poliziesche che ormai in Francia sono quotidiane. Steve infatti è la terza persona che viene uccisa dalla polizia, solo a Nantes nel giro di 2 anni. Era una persona molto amata dai suoi amici e familiari e faceva l’animatore di lavoro. Dopo la sua scomparsa in tutta la Francia è stata lanciata la campagna “Ou est Steve?” per trovare il ragazzo scomparso e fare chiarezza sulla dinamica del fatto.

Il 28 giugno è stata organizzata una manifestazione a sostegno della famiglia di Steve e delle persone colpite dalla violenza della polizia, il giorno dopo un’altra marcia manifestò sotto la prefettura di Nantes. L’hashtag “Ou est Steve?” si diffonde come un incendio tra i moltissimi che negli ultimi mesi hanno partecipato alle iniziative dei Gilet Gialli e alle altre contestazioni al governo Macron. Molti contestano l’operato della polizia nella ricerca del ragazzo ventiquattrenne.

Il 6 luglio una nuova manifestazione vede unirsi gilet gialli e giovani contro la violenza della polizia e scoppiano tafferugli al grido di “assassini, assassini”. Molti non capiscono perché la ricerca vada così a rilento.

Al centro, in Place Royale, i manifesti con l’insistente interrogativo sulla scomparsa di Steve arrivavano a coprire le false statue antiche installate lì dall’evento culturale Le Voyage à Nantes. La prima volta vengono rimossi, ma tornano, con l’approvazione dell’artista e degli organizzatori: “Stéphane Vigny fu contattato e sentì che il suo lavoro era lì per provocare, non vide alcun problema, sono messaggi di supporto “.

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Per alcuni parenti, la durata delle ricerche diventa difficile da sopportare. “Le autorità non hanno chiaramente preso le misure necessarie e l’attesa è indecente e non lascia indifferente nessuno”, affermano alcuni, che annunciano su una pagina Facebook l’organizzazione delle ricerche dei cittadini per trovare il corpo. Sono infine cancellati su richiesta della famiglia.

Il corpo viene infine ritrovato e Eduard Philippe, primo ministro francese, riesce ad affermare di fronte alla evidenza dei fatti che non è possibile trovare alcuna correlazione tra la morte di Steve e l’intervento della polizia, provando ad affibbiare la responsabilità agli organizzatori della serata. La polizia di Macron è ormai completamente fuori controllo e il livello di violenza che mette in campo per difendere un presidente ormai delegittimato dai conflitti sociali dispiegati in Francia è assolutamente impunito. Ma ormai gran parte dei francesi ha compreso il ruolo politico delle forze dell’ordine e nonostante la dura repressione continuano le mobilitazioni.

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