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Proteste nella Guajira per la grave crisi della regione: scontri e feriti

Detonante della decisione di protestare è la cronica mancanza d’acqua, che pregiudica soprattutto le comunità dell’alta Guajira (specialmente gli indigeni Wayúu). Il dipartimento, che nel totale disinteresse dello Stato soffre una crisi idrica e alimentare di proporzioni allarmanti, ha subito in anni recenti un riorientamento delle attività produttive in direzione dell’estrazione mineraria, a tutto vantaggio di multinazionali e politici filibustieri, mentre la maggior parte della popolazione incontra difficoltà nell’accesso a servizi basilari come acqua, luce e gas.

La crisi è tanto profonda che i bambini della Guajira muoiono di fame: 37.000 bambini di Manaure, Riohacha e Uribia sono denutriti; nel 2013 ne sono morti 23, e quest’anno altri 15; nel frattempo le comunità locali ancora si domandano che fine abbiano fatto i lavori infrastrutturali promessi da Santos.
Lo schema del presidente colombiano è abbastanza semplice: come tutti gli oligarchi che lo hanno preceduto al governo del paese, si disinteressa completamente dei gravi problemi che affliggono il popolo. E quando le contraddizioni sociali portano a proteste straripanti, per placare gli animi si sbraccia nel promettere aiuti e sostegno che non arriveranno mai, mentre scatena le forze repressive del regime.

Le comunità della Guajira hanno urgente bisogno di infrastrutture, di piani per la riattivazione delle attività produttive agricole, e di una pianificazione delle risorse locali che tenga conto dei loro bisogni e non degli interessi delle multinazionali, né dell’intervento degli antisommossa di regime.

da Nuova Colombia

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