Quella di ieri è stata una giornata di lotta potentissima per l’Intifada studentesca!
Siamo partitə da Palazzo Nuovo occupato con un corteo di 2000 persone che si è ripreso le strade della città alzando il grido “Palestina libera”.
Lə studentə hanno sanzionato con determinazione la sede di Intesa San Paolo, complice del genocidio attraverso gli ingenti finanziamenti a Leonardo, che ricoprono il 63% degli investimenti totali della banca nel settore bellico.
San Paolo ha inoltre un ruolo di primo piano nell’impedire la rescissione degli accordi di Unito con Israele e le industrie della guerra poiché ha contribuito a finanziare l’università con un investimento di 15 milioni di euro.
Successivamente abbiamo sanzionato un benzinaio di Eni. Il cane a sei zampa ha accordi con Israele che permettono l’esplorazione e l’accaparramento di risorse nella Striscia di Gaza. Il 29 ottobre 2023 il ministero dell’energia israeliano ha rilasciato a Eni 6 licenze per l’esplorazione e lo sfruttamento delle acque al largo della striscia, che rientrano nella zona economica esclusiva palestinese.
Il presente della Striscia di Gaza è la prova concreta di come l’industria del fossile e quella bellica abbiano bisogno l’un l’altra per funzionare, in circolo vizioso di devastazione.
Il corteo ha infine invaso i binari della stazione di Porta Nuova, bloccandola per oltre un’ora. Le Ferrovie dello Stato hanno infatti accordi con Leonardo per la costruzione di una linea ferroviaria ad esclusivo uso bellico. In un paese che è il terzo esportatore di armi in Israele questa collusione ha un indirizzo molto chiaro.
Per la Palestina blocchiamo tutto!
Gaza libera!
Rafah libera!
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