Bologna: giovane aggredito e picchiato dai Carabinieri al Parco Don Bosco.
Nella “democratica Bologna” tre volanti dei carabinieri aggrediscono e picchiano un giovane all’interno del parco Don Bosco.
Stanotte, al parco Don Bosco, un giovane è stato aggredito da 3 volanti dei carabinieri che dopo averlo inseguito lo hanno taserato 2 volte, e dopo avergli messo le manette e averlo portato lontano dai compagni lo hanno pestato di botte . Mentre era ammanettato, gli hanno spruzzato lo spray al peperoncino e lo hanno buttato a terra e hanno continuato a colpirlo fino a che non sanguinava e non respirava quasi.
Nonostante il polso slogato gli hanno torto le mani fino a farlo urlare. Hanno addirittura chiamato una quarta volante e solo dopo che ha perso conoscenza hanno chiamato un’ambulanza.
Si sono rifiutati di far passare una compagna medico con la scusa che “stava arrivando l’ambulanza, non serviva un medico” nonostante il giovane facesse fatica a respirare, sanguinasse, non riuscisse a vedere più niente per lo spray gli avevano spruzzato e fosse a terra incosciente. Testimoni raccontano di un carabiniere che ha raccolto da terra un manganello spezzato.
Portato all’ospedale Maggiore, è in stato di arresto in attesa del processo per direttissima.
Di seguito il racconto della giornata da Radio Onda D’Urto
BOLOGNA: IN CENTINAIA A DIFESA DEL PARCO DON BOSCO. CARICHE DELLA POLIZIA, BLINDATI E RUSPE COSTRETTI A RIPIEGARE
Bologna. Giornata di resistenza e scontri tra polizia e centinaia di persone, tra abitanti di zona e attivisti ambientalisti, accorsi per difendere il parco Don Bosco del quartiere San Donato e impedire l’abbattimento dei suoi alberi. Da settimane un presidio permanente a difesa del polmone verde del quartiere bolognese, insieme al neonato Comitato Besta, aveva animato la protesta e impedito l’intervento di abbattimento delle decine di alberi: un intervento che il Comune definisce ‘propedeutico alla demolizione della Scuola Besta’, all’interno dei giardini, e ‘alla costruzione di un nuovo plesso’ pochi metri distante, cioè dove si trova ora il parco.
Nella mattinata di mercoledì 3 aprile operai e mezzi per l’abbattimento degli alberi sono arrivati scortati dalla celere. Il presidio ha resistito nonostante ripetute e violente cariche delle forze di polizia, arrivati con oltre 10 blindati per sgomberare il presidio. Alcune persone sono riuscite a salire sulle casette costruite sugli alberi per rallentare le operazioni. Un signore di 70 anni, presente al presidio per difendere il parco del suo quartiere, ha riportato diverse ferite ed è stato portato al pronto soccorso, dove gli è stata refertata la rottura dell’ulna. Una decina invece le contusioni alla testa e una frattura di una mano a un ragazzo minorenne.
Dopo il taglio delle prime piante, cinque in totale, e altre pesanti cariche, i manifestanti hanno occupato un pezzo di cantiere della scuola, con blindati e ruspe costretti a lasciare il parco. A seguire si è tenuta una partecipata assemblea pubblica che ha deciso di proseguire con il presidio permanente, anche durante la notte. Da Bologna Andrea, della nostra redazione emilianoromagnola.
Il bilancio e le prospettive della protesta con Marco di Bologna for Climate Justice.
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