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CON EMILIO SEMPRE: PRESIDIO A BUSSOLENO DAL 7/10 DALLE ORE 11

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I legali di Emilio hanno presentato oggi il ricorso in Cassazione per la sentenza della Corte d’Appello di Torino che, il 29 settembre, ha decretato la concessione dell’estradizione per Emilio allo Stato francese.

Come molte volte abbiamo detto durante tutto questo percorso, non lo lasceremo certamente solo in questo momento di attesa così delicato per lui e la sua famiglia.
Da giovedì 7 ottobre, dalle ore 11, ci ritroveremo sotto casa di Emilio per costruire insieme un presidio per attendere insieme a lui la risposta del Tribunale della Cassazione che deciderà del suo prossimo futuro.

Una pratica, questa, che il Movimento No Tav ha potuto sperimentare in questi lunghi anni per sostenere e stare al fianco di tutte quelle persone che, con generosità, si sono spese non solo per la battaglia valsusina contro la grande opera, ma anche per altre lotte sociali fondamentali per tutte e tutti, e che si sono trovati di fronte al grande moloc della magistratura italiana.
Emilio, Dana, Mimmo Lucano, Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi (link all’altro articolo), sono solo alcuni esempi e, nel guardare la loro storia, risulta immediatamente evidente come le reazioni del mondo politico e giudiziario, rispetto a quelli che vengono definiti reati dalla legislatura corrente, e che noi invece leggiamo come un generoso tentativo di stare dalla parte giusta della storia, siano quasi alla stregua di una punizione dell’antiquata istituzione scolastica.
Come vecchi maestri, governi e magistratura, utilizzano il proprio potere per togliersi qualsiasi responsabilità dell’evidente fallimento del sistema che portano avanti, richiedendo così, per chi cerca di portare avanti un’alternativa, “punizioni esemplari” come provvedimenti giudiziari decisamente fuori misura rispetto ai reati che vengono contestati.

Ma lo sappiamo bene qui in Valle di Susa che la “legalità”, quella che vogliono spacciare per sacro valore della democrazia, non fa quasi mai rima con Giustizia, quella vera, quella sociale, quella che non porta solo povertà, sfruttamento e devastazione della Terra, quella per cui Emilio, insieme a tanti altri, ha deciso di portare avanti le sue battaglie con coraggio e senza piegare la testa.

Non lasciamo solo Emilio in questo momento! Stringiamoci intorno a lui e alla sua famiglia per gridare ancora una volta un no forte e chiaro alla sua estradizione!

Invitiamo tutte e tutti a passare sotto casa di Emilio da domani, giovedì 7/10 dalle ore 11, e nei giorni a seguire.

Forza Emilio!

Da notav.info

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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