InfoAut
Immagine di copertina per il post

Quale strada ci indica lo sciopero globale del Fridays For Future

||||

Ripubblichiamo questa buona riflessione di Malanova.info sullo sciopero di F4F, che inquadra le mobilitazioni da un’ottica generazionale con un’attenzione alla questione del reddito e delle migrazioni dei giovani del sud.

 

Al di là dei facili criticismi sterili, sul senso complessivo di questo tipo di mobilitazioni, esse hanno il merito di aver indicato un nervo scoperto, una contraddizione insanabile della nostra contemporaneità, il fato che il sistema Terra è un sistema chiuso e che lo sviluppo industriale, più votato alla crescita economica che al progresso sociale, ha prodotto disastri socio-ambientali oramai in ogni angolo del pianeta. Ma non si sono limitate a ciò, stanno man mano indicando una serie di responsabilità collettive e soprattutto, che i disastri ambientali non sono materia per i soli ecologisti o terreno per i soli ambientalisti, su questi problemi si misura il livello di educazione delle collettività al rispetto per sé stessi, è un termometro che rileva il grosso problema dell’individualismo spinto di questa sciagurata contemporaneità.

Al di là della centralità del tema ambientale, quel che pare trasparire da molte piazze sia una certa rivalsa generazionale, uno scatto d’orgoglio di una generazione spesso etichettata come dormiente, incerta, distratta e insensibile. Cadere nelle facili catalogazioni è sempre un rischio, soprattutto quando su tali catalogazioni ci si costruiscono improbabili impalcature pseudo sociologiche.

Gli slogan scanditi in strada e gli interventi dai vari palchi, depurati da alcuni contrappunti stonati del solito ceto politico in cerca di rifarsi un’immagine, riportano il rifiuto di un’etichetta imposta da quella stessa generazione che ha creato il disastro ambientale che stiamo vivendo o che nella migliore delle ipotesi non ha potuto fare molto per frenarlo.

Quindi molta animosità ed entusiasmo, molta voglia di protagonismo e di rivalsa, per scrollarsi di dosso alcuni cliché, tanta voglia di fare che, si spera, riesca ad andare oltre la data, oltre il momento topico dell’appuntamento di piazza, in questo aspetto le piazze da Roma in giù non possono essere paragonabili a quelle del resto del Paese. In un territorio, quello meridionale, nel quale ormai non è più possibile parlare di migrazione dovuta ad uno specifico fenomeno, ma come di un meccanismo di riproduzione di forza lavoro (cognitiva, bracciantile e operaia) da esportare in altri luoghi; in questa latitudine diviene assai più arduo sperare che questi giovani possano perpetuare l’impegno preso in queste piazze.

È in questo elemento di crisi che si rafforza quel conflitto generazionale, enunciato in maniera genuinamente epidermica negli interventi dalle piazze. È in questa criticità devastante, in questa contraddizione esplosiva che bisogna affondare il conflitto. Uno scontro tra una generazione che ha deciso e ancora decide le strategie per il futuro, che ipoteca l’esistenza e precarizza la vita, e una generazione che non solo la subisce ma che viene stigmatizzata per il suo tentativo di fuga da una realtà che non riconosce.

Cosa si può pretendere da un soggetto che non conosce il suo passato dal momento che gli è stato suggerito che il passato è barbarie, è arretratezza e colpa, che il presente è incerto e che il futuro, qualunque sia, non è qui ma sarà in un altrove, in un’altra città o in un’altra nazione. Come si può pretendere un’assunzione di responsabilità per “salvare” una terra che non f altro che dargli una patente di conformità per l’estero. Sono questi i punti di crisi da analizzare, la visione di un futuro compatibile con la vita e l’esistenza, il benessere come equilibrio tra le esigenze sociali e quelle ambientali, rifiutare la schiavitù derivata dal ricatto del reddito, lo strumento preferito da un sistema economico che precarizza finanche l’equilibrio climatico.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

ambientecalabriaFRIDAYFORFUTURE

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio permanente di San Giuliano: dove abbattono case, noi costruiamo resistenza!

Martedì 2 dicembre, durante l’assemblea popolare, i/le giovani No Tav, hanno fatto un importante annuncio: casa Zuccotti, dopo essere stata espropriata da Telt, torna a nuova vita.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: migliaia in manifestazione contro il progetto del Ponte sullo Stretto

Migliaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio del 29 novembre 2025 alla manifestazione contro il ponte sullo Stretto a Messina.  

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Transizioni armate: riflessioni sul rapporto tra guerra, riarmo, natura e territori

Il tema della transizione energetica ed ecologica si lega a doppio filo con la corsa al riarmo e la riconversione al contrario

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Fermare la servitù energetica dei nostri territori: contro la speculazione continuiamo a organizzarci

La speculazione energetica sui territori assume forme sempre più aggressive. Un nuovo convegno per affrontarla.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Botulismo in Calabria: come la sanità privata ci lascia morire per strada

La vicenda non riguarda solo le intossicazioni, ma l’intero sistema sanitario calabrese ed il ruolo delle cliniche private.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Piano strategico per le aree interne: la fine dei paesi calabresi

Nel nuovo piano strategico per le aree interne il governo Meloni ha appena sancito il coma irreversibile di molti borghi periferici.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lamezia: difendere le persone!

Una comunicazione fulminea, proveniente dalla Sezione Liquidazione Giudiziale del Tribunale di Lamezia Terme, ha spazzato via da un giorno all’altro ogni certezza per 27 famiglie

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Tuscia dice no al deposito unico di scorie nucleari: domenica 11 marcia di protesta

Domenica 11 maggio a Corchiano- Viterbo la Tuscia manifesta nuovamente per dire No all’ipotesi del deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se si muore di sanità in Calabria

La sanità in Calabria è in condizioni disastrose.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo Ospedale di Torino nel Parco della Pellerina. Perchè qui?

Diamo nuovamente visibilità alla difesa dei 60 mila m2 di area Verde situati nel parco della Pellerina a Torino, a supporto della quale il gruppo “Assemblea Pellerina, no ospedale nel parco” porta avanti argomenti tecnico-scientifici solidi, appena presentati in un dossier al quale hanno contribuito esperti in materia urbanistica, geologica, sanitaria, della viabilità e storica.