Sindacati, Partiti, Giornali e Confindustria uniti nella lotta
Roba vecchia penserà sicuramente qualcuno, non senza una buona fetta di ragione.
A leggere le reazioni di Sindacati, Partiti, Giornali e Confindustria al definanziamento del secondo lotto dei lavori del Terzo Valico sembra proprio di capire che ci sia una nuova unione di moda in Liguria in questo momento.
Sindacati, Partiti, Giornali e Confindustria uniti nella lotta per salvare il Terzo Valico (e devastare quattro valli ndr.).
Sindacati, Partiti, Giornali e Confindustria, cosa ben diversa da lavoratori, cittadini, informazione e imprenditori.
Infatti se Cgil, Cisl, Uil, PD, PDL, Il Secolo XIX, Il Giornale, La Repubblica e Confindustria sono a braccetto nel sostegno alla grande opera inutile, lo stesso non può dirsi per migliaia di lavoratori, piccoli imprenditori, agricoltori, commercianti, studenti, disoccupati che hanno partecipato in diverse migliaia alle iniziative che il Movimento No Tav – Terzo Valico ha messo in campo da Gennaio dell’anno scorso. Basti ricordare la manifestazione di 1.500 donne e uomini da Bolzaneto a Certosa del 17 Novembre dell’anno scorso o i tre cortei da diverse migliaia di persone in Valle Scrivia.
Numeri ben più grandi della passeggiata con scarpe di Prada datata 4 Luglio 2011 (per chi volesse vomitare qui la rassegna stampa completa gentilmente offerta da Confindustria Liguria) che vide sfilare neppure 500 persone chiamate a raccolta da Confindustria e varie associazioni imprenditoriali liguri con la partecipazione della Compagnia Unica del porto di Genova e della “Pietro Chiesa”, il sostegno palese di PD, PDL, Regione Liguria e Comune di Genova e il sostegno non dichiarato (per la vergogna) di Cgil, Cisl e Uil.
Oggi invece tutto sembra essere cambiato e la triplice si rivolge direttamente alla classe politica e imprenditoriale chiedendo di battere un colpo contro il definanziamento del Terzo Valico.
Lo fa in un comunicato stampa congiunto di cui ci interessa sottolineare un aspetto (tutto il resto è la solita trita e ritrita retorica Sì Tav agita da chi sicuramente non si è neppure mai letto il progetto).
“…mentre tutta la comunità genovese è impegnata ad arginare i soliti contrari a tutto, affinché i lavori avanzino rapidamente…” scrivono Cgil, Cisl e Uil.
Una frase da cui si evince una certa forza dei “soliti contrari a tutto” se è vero che tutta la comunità genovese (il loro concetto di comunità è quello della casta dei dirigenti sindacali, poltici e imprenditoriali evidentemente) è impegnata ad arginarli e che tradisce una certa irritazione che non si confà ai cani da guardia della pace sociale nel nostro paese.
Sia chiaro, niente di personale contro i tanti delegati di base o iscritti che partecipano da sempre alle iniziative del movimento, ma questa volta la dirigenza dei Sindacati Confederali liguri ha proprio passato il segno. E siamo sicuri che siano proprio delegati e iscritti i primi a pensarlo.
Si vocifera che stiano ragionando insieme a Confindustria e alla casta politica di fare una grande manifestazione che riproponga la sfilata del 4 Luglio 2011 e questa volta con tanto di bandiere sindacali (comprese quelle rosse) insieme al gota imprenditoriale genovese e a tutta la feccia politica da Luigi Grillo a Marco Doria.
Provate ad immaginarvi una bella manifestazione con fianco a fianco, cordonati, un operaio della dura e pura Fiom genovese targata Lotta Comunista (quella alessandrina è per fortuna nettamente schierata contro il Terzo Valico), un camallo della CULMV, Burlando, Doria, Luigi Grillo e tanti banchieri e imprenditori (più o meno ladri). Parteciperebbero volentieri anche gli esponenti della ‘ndrangheta, quelli che a Genova continuano a lavorare negli appalti pubblici per capirci, ma chissà se verranno invitati…loro magari troppo impeganti nella movimentazione terra verranno chiamati quando sarà il momento di bruciare i presidi dei No Tav come avviene in Valsusa…
Sindacati, Partiti, Giornali, Confindustria e ‘ndrangheta uniti nella lotta!
Fanno talmente schifo che i cittadini in lotta contro il Terzo Valico non possono perdere.
Perderebbe la speranza di un futuro migliore per tutti tranne loro e questo nessuno se lo può permettere.
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