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Altro che follia…

Spari in pieno centro a Firenze. Un fascista di casa pound ha ucciso due uomini senegalesi e ne ha feriti altri tre. Notizie che lasciano sgomenti…e dopo lo sgomento la rabbia!

I media mainstream cercano di ricondurre tutto ad un gesto folle, al prodotto di una mente malata, sfuggendo alla più semplice e amara verità: è stato un neofascista a sparare!
E in poche ore sui siti e sui blog dell’estrema destra sono comparsi post che inneggiano al gesto del “camerata Gianluca Casseri”, sui social network sono nate pagine in suo onore… tutti elementi che danno la cifra della gravità dei fatti e di quanto questi non siano riconducibili al “semplice gesto di un folle”, ma ad una cultura della xenofobia e dell’odio che nei nostri territori trova sempre più spazio, spalleggiata da media, partiti, istituzioni e politicanti che utilizzano “l’altro”, “il diverso” come capro espiatorio per le “disgrazie nostrane”.

E così la sparatoria avviene a Firenze, dove da mesi il sindaco Renzi – oggi solidale con la comunità senegalese – porta avanti una campagna contro i venditori ambulanti in città, che giorno dopo giorno sono oggetto di una vera e propria caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine.
La sparatoria avviene nella Toscana dell’ordinanza anti-borsoni; nella Toscana che nel mese di settembre vede prima i fascisti riunirsi a Coltano e poi i leghisti riunirsi a San Genesio; nella Toscana dei Cie sostenuti dal governatore Enrico Rossi, anche lui in piazza per dare solidarietà alla comunità senegalese.

E oggi, che i senegalesi proprio non possono essere utilizzati come capro espiatorio perché evidentemente vittime, ci pensa il prefetto di Firenze Paolo Padoin ad individuare “l’altro” di cui aver paura: sono i centri sociali, che rischiano di “fomentare la protesta”, di “provocare danni collaterali”. Ieri sera le forze dell’ordine hanno caricato il corteo di protesta dei migranti e Repubblica sostiene che nella manifestazione c’erano, oh guarda un po’, proprio i giovani dei centri sociali, scacciati addirittura dai senegalesi.

E allora chiudere i covi fascisti non è qualcosa di rinviabile, ma non è qualcosa che ci si può aspettare da queste istituzioni. E’ qualcosa che parte dai quei fiorentini e quelle fiorentine che ieri erano in piazza al fianco del popolo senegalese ad urlare “vergogna”, è qualcosa che parte da quelle occupazioni di scuole superiori da cui ogni giorno si scacciano i giovani di casa pound, è qualcosa che parte dallo smettere di coltivare le paure che dall’alto tentano di instillarci.

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