Chi ha fatto scendere i migranti dalla nave? #sonostatigliscontri
E così dopo dieci giorni finalmente si “risolve” la vicenda Diciotti, l’ennesima grande arma di distrazione di massa con la quale il governo a trazione salviniana sposta l’attenzione dalle sue totali mancanze nell’elaborare risposte sui temi economico-sociali o financo “giustizialisti” alla “questione migranti”. Dietro al clamore mediatico sbiadiscono fino a svanire i propositi su Genova, ad esempio. Ma questa volta Salvini & Co., vigliacchi e infami come al solito, paiono aver riportato una sconfitta. Nessun equilibrio mosso in Europa, la nave non risalpa, i migranti non scendono in manette, i rapporti di forza nelle istituzioni italiche si riposizionano, la maggioranza freme, arrivano grane giudiziarie…
Ma cos’è che ha sbloccato la situazione? A leggere i giornali sarebbe stato l’assenso a trasferire 20 migranti in Albania, o il gran buon cuore di una Chiesa il cui umanitarismo cristiano sulla vicenda migranti è assediato in questi giorni dalle posizioni durissime contro il diritto all’aborto in Argentina e di copertura da parte di papa Francesco dei soliti abusi sessuali tra Irlanda e USA, o ancora la procedura giudiziaria che ha finito per incriminare Salvini… Ma non si parla del fatto che ieri nel porto di Catania migliaia di persone sono finalmente riuscite a dare un segnale di rottura e ingovernabilità. Non solo nei numeri, ma nelle pratiche di piazza, dai fuochi d’artificio alle persone che si muovevano a nuoto, ma soprattutto nella capacità di tenere con determinazione le cariche della polizia. Questa presenza e determinazione di piazza è stato fattore decisivo per smuovere lo stallo politico.
Questo dovremmo apprendere e iniziare ad appuntarci verso l’autunno da questa ennesima vicenda giocata sulla pelle dei migranti. C’è poco da ragionare sui social su eventuali strategie, da firmare appelli, da pensare a costruire fronti politici col bilanciere, da sperare in magistrati o istituzioni di turno… Per rovesciare la situazione c’è da scendere in piazza e impattare sui rapporti di forza con numeri e decisione. Contro il razzismo del governo, contro il razzismo di Stato, contro l’ipocrisia del PD. Rovesciare la situazione è possibile.
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