InfoAut
Immagine di copertina per il post

#civediamolundici: appello per una mobilitazione europea (ITA/ENG)

Di fronte a processi di impoverimento drastici di fasce crescenti della popolazione, la governance europea risponde con vertici come questo, col ricatto che lega il reddito e l’inclusione sociale alla disciplina del lavoro e di una produttività sempre maggiore. Noi riteniamo, invece, che la ricchezza non sia sottoprodotta, ma mal distribuita; che il problema non sia lavorare di più, ma sganciare le nostre vite e il nostro diritto a vivere degnamente dalle strategie con cui governanti ed imprenditori ristrutturano il mercato del lavoro. A chi ci vuole imporre dall’alto un discorso sulla nostra “occupazione”, contrapponiamo un discorso allargato, che ponga la questione del reddito, della precarietà, dei beni comuni, di una battaglia radicale contro lo status cui sono costretti i migranti e i profughi.

Questo vertice coinciderà anche con l’apertura di un semestre europeo governato da quel Renzi che ha messo d’accordo in Italia tutte le frazioni del padronato, il media mainstream nella sua totalità, presentandosi come il miglior allievo e collaboratore della dottrina di austerity imposta dalla Trojka. Diventa ancora più urgente, dunque, allargare ad un orizzonte europeo il fronte dell’opposizione alle politiche del nostro impoverimento. Costruendo una mobilitazione vasta e che vorremmo transnazionale. Immaginando un’opposizione alla Trojka che si sottragga all’alternativa impotente Europa sì/Europa no. Che guardi ad un continente della conflittualità in divenire da produrre con le pratiche dei movimenti sociali perché l’unica progettualità davvero comunitaria è quella che passa per l’abbattimento delle gerarchie che ci opprimono e la redistribuzione delle ricchezze che ci sono sottratte.

Costruire un percorso comune vuol dire gettare le basi che lo rendono possibile. Per questo l’assemblea ha chiesto, fin dai primi interventi, trovando conferma, la convocazione di uno sciopero generale per la giornata dell’11 luglio, per permettere la partecipazione di tutti i lavoratori. Vuole anche dire sedimentare una forza che venga dai percorsi che possiamo costruire sui territori e che apra alla possibilità di una stagione da rilanciare. Non ci interessa costruire eventi quanto attivare processi, con un passato ed un futuro di possibilità. Per questo ci impegneremo a costruire assemblee nei nostri territori, che allarghino la partecipazione e il fronte di un’inimicizia sempre più necessaria. Per questo abbiamo individuato nell’ultima settimana di Giugno lo spazio di una mobilitazione che confluisca in una giornata comune (26 giugno) su obiettivi di lotta condivisibili e concreti: banche, agenzie di riscossione dei crediti, centri impiego e media, intesi come un apparato ormai direttamente politico. Molte altre iniziative che si svilupperanno sul territorio nazionale costituiranno altrettanti momenti di rilancio di questo percorso comune.

Nella prospettiva di una processualità politica e sociale in continuità con un anno di movimenti, #civediamolundici Luglio perché sia punto di partenza di processi larghi di conflittualità a venire.


Movimenti sociali e sindacati conflittuali contro la precarietà e l’austerity

Torino, 31 maggio 2014

 

***


#civediamolundici: call for an European mobilization

On July 11 the leaders of Europe want to meet up to decide on our future. We will be attending, too, to make standing out on that day – in the spotlight of Europe – the voice of those who do not find representation within these institutions; of how many, on the opposite, usually pay for the latter’s bills, with their own impoverishment, their own precarization and with the loss of autonomy and control on their own lives.

In front of drastic impoverishment processes of growing brackets of the population, the European governance answers with such summits, with the blackmail that binds income and social inclusion to labour discipline and an ever greater productivity. We believe, on the opposite, that wealth is not under-produced, but poorly distributed; that the problem is not to work more, but to disconnect our lives and our right to a dignified life from the strategies through which rulers and entrepreneurs restructure the labour market. Against those who want to dictate a discourse on our “occupation” from above, we oppose a broadened discourse, stressing the issues of income, of precarity, of the commons and of a radical battle against the status which migrants and refugees are forcibly bound to.

This summit will also coincide with the opening of an European term ruled by Matteo Renzi; he who, in Italy, fulfilled the expectations of all kinds of bosses and of the whole mainstream media establishment, by presenting himself as the best pupil and partner of the austerity doctrine dictated by the Trojka. Thus, it becomes even more compelling to broaden to an European perspective the front of opposition against the policies of our impoverishment. By building a broad mobilization, that we would like to be a trans-national one. By imagining an opposition against the Trojka, able to get away from the impotent dichotomy Yes to Europe/No to Europe. Which may look forward to a continent of coming antagonism, to be produced with the practices of social movements, because the only – real – Community-level planning is that one envisaging the destruction of hierarchies that oppress us and the redistribution of wealth that is stolen from us.

To build a common process means to lay the foundations that make it possible. For that reason the assembly, right from the early contribution asked for and was supported by the convocation of a general strike for the date of July 11, to allow the participation of all the workers. It also means to accumulate a strength coming from the processes we can build in the territories, that may give the chance of reopening a season of struggles. We are not as interested in building events, as in the activation of processes with a past and a future of possibilities. For this reason we will commit ourselves to build assemblies in our territories, able to broaden participation and the front of an increasingly necessary enmity. For this reason, we envisaged in the last week of June the space of a mobilization converging into a common day (June 26) on sharable and concrete targets of struggle: banks, debt collection agencies, job centers and media, to be intended as an outright political apparatus by now. Many other initiatives that will develop on the national territory will be constituting as many moments of revival of this common path.

Looking forward to a political and social processuality in continuation of a year of movements, #civediamolundici* of July in order to make it a starting point of broad, coming processes of antagonism.

Social movements and antagonist unions against precarity and austerity

Turin, May 31, 2014

 

*As in the title of the call, that means “Let’s meet on the eleventh [of July, in Turin]


Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

11Lcivediamolundicieuropaitaliatorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La Procura, la Mafia e il Dissenso in salsa torinese

Domenica 12 ottobre una intera pagina della Stampa di Torino era dedicata al “Dissenso violento”.
Una pagina immonda (così immonda che non ce la sentiamo di pubblicarla) frutto della ormai consolidata collaborazione tra stampa e procura: il giornalista ricopia fedelmente il dispositivo emesso dal Gip, parola per parola, e correda il tutto con fotografie, nomi e cognomi dei giovanissim3 attivist3.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inaugurazione del Salone dell’Auto a Torino: la protesta silenziosa delle Red Rebels di Extinction Rebellion

La cerimonia di inaugurazione del Salone dell’Auto 2025 è stata disturbata da Extinction Rebellion, con la presenza muta e solenne delle Red Rebels. Una critica al modello di mobilità e sviluppo che ogni anno viene riproposto nel centro di Torino e una denuncia della presenza di aziende coinvolte nelle operazioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aggiornamenti dalla Global Sumud Flottilla e dalle mobilitazioni in Italia per la Palestina

Ieri sera l’ultimo aggiornamento dai canali della Global Sumud Flottilla riportava un avviso da parte di diversi governi di un probabile attacco israeliano, nei fatti la notte è passata con droni che hanno sorvolato continuativamente le imbarcazioni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuovi attacchi alla Global Sumud Flottiglia

Nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 settembre la Global Sumud Flottilla è stata interessata da attacchi tramite bombe stordenti, gas urticanti e materiali chimici non meglio identificati, che hanno causato danni ad almeno 4 navi – mentre ne hanno colpite almeno 11- e disagio agli equipaggi. Già dalla sera di martedì erano stati […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino: Iren licenzia sei lavoratori interinali

Pronto, servizio clienti Iren Mercato Torino? COSA SUCCEDE IN CITTA’? Guarda qui guarda la’ licenziamenti in produzione, boia faus!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Piemonte sa da che parte stare. In 30mila a fianco del popolo palestinese

Ieri 30.000 persone hanno invaso le strade di Torino arrivando da ogni angolo della Regione: Verbania, Forno Canavese, Val Susa, Pinerolo, Ivrea, Cuneo, Orbassano, Alessandria, Biella, Collegno, Novara, Mondovì, Vercelli, Asti, solo per citare alcuni dei territori presenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pensare l’Europa oggi: spazi e soggetti delle lotte in tempo di guerra

Come agiamo dentro questo quadro e che cosa vuol dire opporsi alla guerra e al riarmo in questa situazione?

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Cronache di polizia: la stampa embedded e la fobia delle regie occulte

L’ultimo articolo de La Stampa, a firma di Caterina Stamin, sulle inchieste contro i movimenti sociali giovanili torinesi, è un esempio lampante di come, in Italia, il giornalismo di cronaca stia scivolando sempre più verso un linguaggio e una prospettiva di derivazione poliziesca e giudiziaria.