InfoAut
Immagine di copertina per il post

Contestiamo il G7 degli esteri del 10/11 aprile a Lucca

Il disordine di cui parliamo non è infatti frutto di un mondo impazzito. Esistono dei responsabili precisi di tutto ciò, e questi responsabili sono le potenze imperialiste, i cui ministri degli esteri vedremo riunirsi a Lucca il 10 e 11 aprile prossimo.

Siamo in guerra per colpa loro, una guerra che subiamo ogni giorno in termini di attacco alle nostre condizioni di vita e alle nostre libertà, la stessa guerra che con ben altra violenza e intensità hanno subito i migranti che cercano di raggiungere i nostri territori. Subiamo la loro guerra pagandone il prezzo con i nostri morti ad ogni attentato jihadista che ci investe (una vera e propria guerra sporca di ritorno) e vorrebbero che proprio per questo motivo ci stringessimo attorno a loro, che richiedessimo più sicurezza, più autoritarismo, riduzione delle nostre libertà. Vorrebbero che ci dimenticassimo che sono stati proprio loro e le loro politiche scellerate a produrre il dissesto del Medio Oriente e la comparsa dei tagliagole dell’Isis.

La migrazione in atto è anche l’effetto delle politiche neoliberiste del FMI e del WTO che, imponendo tramite il ricatto del debito politiche di austerità ai paesi africani, ne hanno determinato la desertificazione economica. Morire di fame e di miseria non è cosa diversa dal morire per la guerra. E’ ipocrita distinguere tra migranti economici e rifugiati.

Al tempo stesso non ci nascondiamo che in Italia come nel resto di Europa e negli USA sta passando una narrazione, per cui il migrante viene rappresentato come un nemico per i lavoratori del posto, in quanto più ricattabile e, quindi, disposto ad accettare condizioni di lavoro e di retribuzione peggiori. Ma anche questa è la logica tipica del capitalismo: mettere in competizione tra di loro i lavoratori, mettere i penultimi contro gli ultimi per impedire la lotta di classe, ottenere maggiori livelli di sfruttamento, fare più profitti sulla nostra pelle.

No, noi non dimentichiamo e non siamo disposti a stare zitti su tutto questo. Pensiamo che lungi dall’essere una vetrina per la nostra città, la presenza dei grandi della terra a Lucca, sia una tappa fondamentale – insieme agli altri G7 programmati da marzo a novembre in 9 città italiane – per proseguire tali politiche, e che pertanto tale presenza deve essere considerata indesiderata e a noi ostile. Riteniamo perciò doveroso promuovere un corteo di portata almeno regionale per il 10 aprile, primo giorno del vertice, manifestando in piazza la nostra opposizione a chi ci sfrutta, ci opprime e semina guerra e distruzione sulla pelle di tutti noi.

Ma non vogliamo limitarci a questo. Pensiamo infatti che il G7 sia non solo un appuntamento in cui andare a esprimere un sentire comune e autonomo della guerra in cui ci troviamo, ma anche un’occasione per costruire dei momenti di dibattito e approfondimento sui temi della guerra e delle migrazioni e sul nesso che le lega.

 

Che cosa è la guerra oggi?

Quali sono le forme inedite che assume?

Quali conseguenze produce il suo essere permanente e diffusa come strumento di trasformazione in senso autoritario delle nostre istituzioni e della giurisdizione statale?

Come immaginare un nuovo movimento antimilitarista all’altezza della situazione presente?

Quali sono i nessi tra politiche neoliberiste e la condizione di miseria e sfruttamento dei paesi da cui provengono i migranti?

 

E ancora:

Come funziona il business dell’accoglienza fatto sulla pelle dei rifugiati?

Quali sono le loro reali condizioni di vita al di là delle mitologie sugli alberghi a 5 stelle e sui 35 euro al giorno?

Quali conseguenze avranno per i lavoratori indigeni lo sfruttamento gratuito della manodopera dei migranti come risarcimento presuntamente dovuto in cambio dell’accoglienza?

In che senso i dispositivi di controllo e ricatto messi a punto sui migranti (permessi di soggiorno, Cie ecc.) rappresentano degli esperimenti le cui prossime cavie possiamo essere noi, nel momento in cui dovessimo risultare indocili e non più sottomessi all’orizzonte di miseria che ci viene imposto?

 

Per rispondere a tutte queste domande intendiamo creare un momento di confronto collettivo invitando alcuni studiosi, ma soprattutto dando la parola ad esperienze di lotta e di autorganizzazione presenti sia in ambito nazionale che internazionale, allo scopo di far emergere come la risposta a queste domande non sia un passatempo per spettatori, ma un bisogno materiale che ha l’urgenza di affermarsi e di trovare i mezzi e le alleanze sociali per farlo.

 

Per tutti questi motivi Sabato 8 e Domenica 9 Aprile organizzeremo due giornate di dibattito e formazione sui temi di guerra e migrazione, con un accento sulle lotte sociali dei migranti e di chi combatte contro le basi NATO nel nostro territorio, mentre il 10 aprile alle ore 16 scenderemo in piazza(concentramento Piazzale Don Baroni, Lucca), per manifestare tutta la nostra opposizione al G7, alla NATO, all’Unione Europea, alle loro guerre e alle loro crisi che siamo stanchi di subire e di pagare.

Vostre le guerre, nostri i morti.

 

Lucca contro il G7

 

Per informazioni o adesioni scrivete alla mail lucca.antagonista@gmail.com oppure alla pagina facebook “Lucca contro il G7”

https://www.facebook.com/Lucca-contro-il-G7-996229123819244/

 

Evento facebook del controvertice con realtà di lotta dell’8 e 9 aprile:

https://www.facebook.com/events/422502054763243/

 

Evento facebook del corteo del 10 aprile: https://www.facebook.com/events/1870447706503143/

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.