Dalla Valle alle città: percorriamo strade e sentieri di lotta
Sono anni ormai che il movimento popolare valsusino si pone per la sua azione conflittuale al centro di qualsiasi dibattito politico e sociale nel nostro paese, arrivando ad essere oggi, una delle punte più avanzate dell’opposizione sociale al governo del paese.
Certo, nasce dalla specificità, ma oggi la bandiera No Tav incarna il simbolo di chi non si arrende, di chi fa delle scelte e le persegue con caparbietà. Uscito fortificato da tutte le fasi che ha vissuto in questi anni, oggi persino con la repressione, riesce a rispondere spingendo in avanti, non gridando allo scandalo, non rinunciando a lottare, individuando anche il carcere come campo di battaglia.
Da una parte i No Tav e dall’altra il potere costituito, così sembrano raffigurare le reti, i muri e il filo spinato in questa storica vicenda.
Il movimento, la lotta, la comunità contrapposta all’individualismo di questo mondo, al potere della casta, alla povertà della politica istituzionale. I monti della Valle di Susa non sono i Monti di Montecitorio dai quali si agita solo il vento della crisi e dell’austerity. Il vento che tira dalla Valle è forza sociale sana, portatrice di cambiamento e capace di non arrendersi mai.
E’ questo che c’insegna la Valle di Susa con le sue esperienze, le sue forme di partecipazione, la sua determinazione, le sue Libere Repubbliche. E’ qui che nasce questa lotta ed è qui, territorialmente inteso, il suo campo di battaglia primario. Ma è ovunque il suo avversario, e si cela dietro le mille facce del potere.
Un avversario che non si nasconde solamente dentro il non cantiere di Chiomonte, dietro le sue reti e soldatini armati, ma che albeggia nei territori di un paese intero, che necessita della continuazione di quella straordinaria traduzione del No Tav in ogni città e angolo italico.
La Valle di Susa non vince senza l’Italia, l’Italia non vince senza la Valle di Susa. Rafforzare, ancora di più oggi, questa scommessa non può che diventare una sfida collettiva e comune, da riempire con entusiasmo e passione, per continuare a fare strada ad una sete di riscatto e trasformazione sociale che trova nel No Tav tutta la potenza di una comunità resistente in lotta, che non si arrende, che non si arresta.
Il 25 febbraio ancora una volta la Valle sarà in marcia per ribadire le sue ragioni, compatta dietro ai suoi striscioni, tra amministratori e popolo in movimento e fiera porterà al cospetto dei mass media, il suo volto.
Da Bussoleno a Susa sfileremo per dimostrare che il movimento No Tav è più in forma che mai, che non bastano manette e manganelli, trattati internazionali o finti cantieri per scoraggiarlo, perché: SIAMO NO TAV E FERMARCI E’ IMPOSSIBILE!
Network antagonista Torinese
csoa Askatasuna – csa Murazzi
coll. universitario autonomo – koll. studenti autorganizzati
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