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Ridateci la maglia!

Verso il Primo Maggio… ripensando al gesto dei tifosi genoani.

 

Tanto scalpore ha fatto l’interruzione della partita tra Genoa e Siena causata dagli ultras rossoblu dopo l’ennesima figuraccia della propria squadra. Ancor più scalpore, ha fatto il gesto dei giocatori del Genoa che si sono tolti la maglia da gioco e l’hanno consegnata alla curva. Dignità, delinquenza, teppismo si sono sprecate le categorie del perbenismo diffuso del sistema calcio e dell’informazione, tutti pronti in coro a condannare il gesto mentre tutto il “sistema” e le sue “istituzioni” sono travolte da scandali, corruzione e devastazione del gioco del calcio in nome del business. Un mondo quello del pallone che fa veramente schifo, che tratta gli ultras come soggetti a cui sono sospesi anche i più gli elementari diritti costituzionali, ma appena c’è l’occasione ecco lì lì tutti a puntare il dito e a tentare di risollevarsi.

Sarà, ma a me sembra che il paragone tra Genoa e Siena e il mondo politico attuale non sia affatto forzato, e che gli ultras, pretendendo le maglie di chi non le merita abbiano fatto una cosa sacrosanta e giusta. Mentre siamo al limite del ridicolo (se non ci fosse da piangere), con un governo formato da chi ha provocato e si è arricchito con la crisi, con i partiti ormai devastati dall’ennesima ondata dovuta alla corruzione, con la politica istituzionale che è sola espressione di interessi capitalistici e schiaccia i cittadini sotto i propri mocassini ben lucidati, o sotto gli anfibi dei suoi gendarmi, dovremmo tutti interrompere la partita e pretendere indietro le maglie.

Basta, è quello che hanno gridato i Grifoni, basta, avete rotto il cazzo, non vestite i nostri simboli. Ecco dovremmo fare così invece che continuare a sperare che la nottata passi, dovremmo interrompere la partita, una volta per tutte e riprenderci le maglie, magari facendo anche un’ invasione di campo.

+’militant

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