Sabato a Cremona. Per Emilio. Per tutt* noi
In queste ore Emilio sta continuando a lottare, per continuare a vivere, per poter tornare a essere tra noi, nelle quotidiane battaglie per costruire un mondo diverso. Perché è di questo che si deve parlare, non di una isolata rissa tra “opposti estremismi”, come vorrebbero far credere la politica istituzionale (Pd) e il media mainstream.
C’è, tra noi tutt* (con tutte le nostre differenze) e gli assassini di Casa Pound (uno dei loro militanti ha ucciso tre senegalesi nell’autunno del 2011 a Firenze) una profonda e sostanziale inimicizia e divergenza nei metodi e nei fini. Dove noi costruiamo alterità all’esistente cercando di aprire nuove prospettive di trasformazione, loro speculano sulle insicurezze e le paure, indicando capri espiatori su cui convergere la rabbia dei subalterni, facendo un bel favore ai padroni di sempre.
L’antifascismo non è questione di brand e belle bandiere, ma di sostanziale agibilità politica da garantire a tutt*: compagn*, student*, migranti, precar*, uomini e donne che si battono per un mondo migliore e una vita più degna. Ogni volta che questi servi del Capitale sembrano sul punto di sparire dall’orizzonte, trovano nuovi finanziatori e compiacenti protettori.
Le nuove coordinate storiche di un continente in crisi si rivelano essere un brodo di coltura ideale per il nuovo fascismo post-moderno che mixa disinvoltamente marketing simbolico con la merda di sempre. E a farne le spese tra i primi, oltre ai/le migranti, sono i militanti di base e quanti si organizzano secondo un’ottica solidale, antirazzista e di classe: Dax, Renato, Carlos, Pavlos, Clement… la lista è lunga in quest’Europa stretta tra crisi e paura.
Le modalità dell’attacco di domenica scorsa confermano una tabella di marcia rodata e perfezionata: raggruppamento di camerati da diverse città, utilizzo strumentale e cinico delle curve (quelle che si prestano) e attacco vigliacco in sovranumero, senza alcuna attenzione per conseguenze che non di rado si rivelano mortali.
Le ultime notizie fanno sperare in un possibile e tanto sperato miglioramento delle condizioni di Emilio. Ma l’intento omicida di questi assassini protetti dalle forze dell’ordine e coccolati dalla Lega di Salvini non si cancella né può essere rimosso. Per questo è fondamentale costruire una partecipazione determinata e di massa alla manifestazione di sabato a Cremona.
#EmilioResisti
InfoautAntifa
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