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14 Novembre: Contro la scuola della crisi, costruiamo la scuola delle lotte!

 

I paesi PIGS(Portogallo-Italia-Grecia-Spagna), rifiutando la logica del sacrifcio e scegliendo la pratica dei conflitti e delle lotte sociali, hanno indetto per il 14 novembre uno sciopero generale che è stato accolto dalla Confederazione Europea dei Sindacati. In Portogallo, il 31 ottobre le piazze sono tornate a riempirsi dopo l’approvazione in via preliminare della manovra da 5,3 miliardi di euro, i manifestanti hanno raggiunto la zona rossa, ribadendo ancora una volta la forte opposizione allo smantellamento dei servizi pubblici e all’aumento delle tasse. In Spagna, il 28 ottobre le piazze di Madrid e Barcellona hanno manifestato contro i tagli alla sanità e all’istruzione pubblica, proposti dal governo Rajoy nel bilnacio per il 2013. In Grecia, il popolo greco si sta preparando alla giornata del 14 novembre per contrastare l’ennesimo pacchetto di tagli da 13,5 miliardi, imposto dalla Troika per accordare un nuovo fondo salvataggio.

L’autunno è cominciato all’insegna di momenti che in tutta Europa hanno visto una generazione e diverse componenti sociali esprimere, attraverso un alto grado di conflittualità, la volontà diffusa di opporsi alle misure di austerity imposte dai governi che, sotto il diktat della Troika, tentano di scaricare i costi della crisi sulle spalle della popolazione.

Più complesso è il panorama italiano dove, dopo l’iniziale tergiversazione, CGIL-FIOM hanno indetto 4 ore di sciopero e Cobas ha proclamato lo sciopero generale di 8 ore per tutte le categorie contro la Legge di Stabilità, un accordo che prevede diminuzione del salario, l’aumento dell’orario di lavoro e la cancellazione della retribuzione dei primi tre giorni di malattia, che il governo tenterà di far approvare entro sabato 17. Ma già il 5 ottobre diverse decine di migliaia di studenti e studentesse hanno invaso le piazze di tutt’Italia, e, rifiutando la manifestazione stile passeggiata, hanno scelto la pratica della manifestazione come momento di riscatto sociale e protagonismo per ribadire il rifiuto delle politiche di austerity, portate avanti dai governi europei, come un’occasione per organizzare i saperi delle lotte e riappropriarsi degli spazi e del proprio futuro. 

Infatti, gli studenti e le studentesse si trovano a frequentare strutture sempre più fatiscenti e pericolanti luoghi in cui viene imposto un sapere sterile e finalizzato alla formazione di futuri precari. Le risposte del governo a queste problematiche sono i ripetuti tagli al settore dell’istruzione pubblica, lo stanziamento di nuovi fondi per le scuole private, la proposta del DDL Aprea, che ha come obiettivo l’entrata di enti privati e banche nei consigli di amministrazione. Ciò si inserisce perfettamente nella linea delle politiche di austerity e di tagli, intraprese dal governo tecnico, il quale ha applicato tagli in tutti i campi possibili, smantellando continuamente i servizi pubblici. Senza dimenticare le responsabilità delle amministrazioni regionali, le quali scaricano sulle spalle della popolazione il prezzo da pagare per le disastrose politiche locali, sotto forma di aumento di tasse, tagli alle borse di studio, privatizzazioni e rincaro di oltre 50% dei servizi forniti. Proprio per questi motivi, scenderemo in piazza anche come componente giovanile che ha davanti a sé solamente un futuro di precarietà e un presente fatto di restrizioni, una generazione che si ribella alle logiche imposte dal mercato, alle retoriche sulla finta meritocrazia e rifiuta la crisi nella sua totalità.

Il 14 novembre è l’occasione per riprenderci tutto ciò che ci spetta. Strade – Scuole – Futuro. 

CONTRO LA SCUOLA DELLA CRISI, COSTRUIAMO LA SCUOLA DELLE LOTTE!

 

Qui il comunicato conclusivo dell’assemblea nazionale del network Studaut tenutasi il 3-4 novembre al liceo Enriques occupato di Ostia

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