A Palermo tornano le piazze studentesche
Oggi gli studenti delle scuole e dell’Università palermitana hanno, nei rispettivi contesti, dato vita ad una giornata di mobilitazione che dà il via ad una lunga serie di appuntamenti di lotta contro le politiche che stanno distruggendo la scuola e l’università pubblica.
Gli studenti delle diverse scuole si sono recati al concentramento alle 9.00 a piazza Verdi. Cori e striscioni contro l’alternanza scuola-lavoro hanno caratterizzato un corteo molto partecipato che si è mosso per le vie del centro fino ad arrivare alla Facoltà di Lettere e Filosofia dove si stava tenendo l’assemblea di Ateneo organizzata da ricercatori, professori e studenti dell’Università di Palermo. L’assemblea nello specifico ha tratteggiato le problematiche che docenti e studenti ogni giorno vivono nell’Ateneo Palermitano: abbassamento della qualità della ricerca, dei servizi, della didattica e dell’offerta formativa. Tutte problematiche legate ai tagli ai finanziamenti che l’Ateneo ogni anno subisce. Gli studenti delle scuole arrivati in assemblea hanno argomentato le motivazioni che li spingono, in un periodo come questo, a scendere in piazza e hanno palesato l’importanza di organizzare una giornata di mobilitazione che li tenga uniti con gli universitari nell’avanzare rivendicazioni che riguardano l’alternanza scuola-lavoro obbligatoria per gli studenti delle scuole e degli stage e tirocini non retribuiti a cui sono costretti gli studenti universitari. Si è indetto quindi un corteo il 13 ottobre che partirà alle 9.00 da piazza Verdi.
Di seguito pubblichiamo il comunicato dell’ “Assemblea studenti medi e universitari in lotta – Palermo”.
In seguito alla giornata di mobilitazioni del #6Ottobre, che ha visto scendere in piazza gli studenti medi per il primo corteo studentesco, e gli universitari impegnati in un’assemblea di Ateneo alla facoltà di Lettere e Filosofia, abbiamo deciso di rilanciare la protesta verso una data unitaria per il #13ottobre.
Il 6 ottobre ha visto contemporaneamente scendere in piazza gli studenti delle scuole palermitane contro la “Buona Scuola”, l’alternanza scuola-lavoro, caro libri e caro trasporti e un’assemblea di Ateneo convocata da studenti, ricercatori e professori dell’Università degli Studi di Palermo. Due appuntamenti organizzati in momenti e luoghi diversi della nostra città ma che hanno espresso contrapposizione alle politiche che gli ultimi governi hanno riservato al mondo della formazione tutto. Non è un caso, infatti, che gli studenti delle scuole al termine del corteo abbiano deciso di confluire nell’assemblea di Ateneo esprimendo la volontà le prossime giornate di mobilitazione insieme.
Il filo conduttore che lega gli studenti in questa fase è appunto riconducibile alla trasformazione radicale che i luoghi della formazione hanno subito a seguito della riforma Gelmini e della “Buona Scuola”. Queste, infatti, hanno determinato una restrizione del diritto allo studio, facendo diventare queste due grandi istituzioni pubbliche della formazione, meri strumenti di disciplinamento alla flessibilità, alla competitività e all’accettazione di un lavoro precario, privo di garanzie e retribuzione. Questo sta avvenendo principalmente nelle scuole attraverso l’istituzione dell’alternanza scuola-lavoro obbligatoria per tutti gli studenti e nelle università con gli stage e i tirocini non retribuiti. Con questi strumenti è a partire dai banchi di scuola e delle università che gli studenti vengono educati alla accettazione dello sfruttamento, all’abitudine a calare la testa e non ribellarsi, in modo da arrivare già preparati al futuro che li attende: lavoro precario, contratti a tempo determinato e assenza di garanzie.
A questo si aggiungono gli ampi margini di autonomia delle scuola e delle università la cui gestione viene affidata a una casta ristretta che approfittando del potere acquisito compensa l’assenza di finanziamenti statali aprendo la strada agli interessi degli investitori privati. Questo al Sud ha provocato un de-finanziamento progressivo degli Atenei con il conseguente abbassamento della qualità dei servizi, dell’offerta formativa e della ricerca. Quando il merito è la capacità della ricerca di vendersi ai privati e di attrarre risorse, il sud diventa per definizione immeritevole, perché sprovvisto di quel tessuto economico e industriale tanto agognato, e noi , figli di questo sud, diventiamo quindi immeritevoli per nascita, destinati a un’università di serie B, a non poter accedere al mondo della ricerca e ancor peggio a dover emigrare, scappare dal deserto che avanza.
E’ arrivato il momento di ribaltare le politiche predatorie che il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca porta avanti da decenni. E’ arrivato il momento di alzare la testa e costruire collettivamente le condizioni dell’alternativa possibile a quello che a tutti i costi vogliono imporci.
SCENDIAMO IN PIAZZA INSIEME STUDENTI DELLE SCUOLE E DELL’ UNIVERSITA’ A RIPRENDERCI IL NOSTRO PRESENTE E FUTURO!
APPUNTAMENTO VENERDì 13 OTTOBRE ORE 9.00 PIAZZA VERDI (Teatro Massimo)
ASSEMBLEA STUDENTI MEDI E UNIVERSITARI IN LOTTA
PALERMO
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