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Cagliari. Dalle scuole alle strade

Interessante la dinamica espansiva promossa dagli studenti che si riversano nelle strade per raggiungere altri istituti e “contagiare” la mobilitazione riproducendo blocchi e occupazioni. Questo si è verificato nella giornata di martedì in cui il Dettori occupato ha attraversato in corteo tutta la città per raggiungere gli studenti del Siotto per invitarli a unirsi alla lotta. Anche oggi stesso copione con tre scuole in agitazione: 1500 studenti si sono riversati per le strade del capoluogo sardo paralizzando per ore il traffico.

Occupare le scuole e la città per aprire luoghi di confronto e rottura ma allo stesso tempo stabilire canali di comunicazione e visibilità, queste le pratiche di lotta degli studenti medi cagliaritani. Cogliere il portato delle lotte degli studenti medi significa in primo luogo confrontarsi non soltanto con la questione “scolastica” o “studentesca”, ma significa esser capaci di generalizzarla nei termini di un’indisponibilità diffusa da parte di un’intera generazione a subire le politiche di impoverimento. In questo senso la prospettiva inaugurata dagli studenti medi chiede di essere coltivata anche da parte degli altri soggetti sociali sotto attacco, costruendo così, anche a partire dagli istituti occupati, i luoghi della formazione di nuovi legami sociali.

 

Di seguito il documento del CASC (Collettivo Autonomo Studenti Casteddu) sulla giornata di oggi.

 

Oggi, 14 dicembre, tre scuole cagliaritane occupate (Alberti, Siotto, Dettori) sono partite dai rispettivi istituti riunendosi in piazza Repubblica. Da lì hanno deciso di far partire un corteo per le strade della città passando per i licei al grido “tutti fuori dalle scuole”. Gli studenti che si trovavano all’interno delle scuole e che hanno assistito al passaggio del corteo hanno accolto positivamente l’iniziativa e si sono uniti per dar voce alle lotte cittadine studentesche, le quali vedono attualmente partecipi cinque scuole occupate e quattro autogestite. Il corteo non autorizzato, che ha visto la partecipazione di un migliaio di studenti, ha bloccato le strade più trafficate della città.
Rilanciare le occupazioni e le iniziative di autogestione in tutte le sue dinamiche può portare ad un progresso delle lotte e alla creazione di momenti di coesione di lotta contro le politiche di austerità e di privatizzazione dei comparti sociali.
I soggetti delle lotte studentesche non si sentono rappresentati dalle istituzioni politiche e dai sindacati che sostengono ambiguamente il governo tecnico ed i partiti simbolo di una democrazia rappresentativa ormai incapace di soddisfare le necessità sociali.
Le lotte che si stanno costruendo non vertono solamente su posizioni studentesche, ma comprendono altri diritti sociali che oggi la governance non è in grado di garantire e che tramite tagli e politiche di privatizzazione va a distruggere. Nel momento in cui le istituzioni non sono più capaci di soddisfare i bisogni sociali diffusi, le pratiche di riappropriazione degli spazi possono far sì che queste necessità siano autonomamente garantite dagli stessi soggetti in lotta.
Finendo il corteo davanti all’istituto Pacinotti con un’assemblea tra i vari istituti è stata confermata la continuazione della lotta proclamando per il 19 dicembre un’altra giornata di mobilitazione sarda in difesa delle scuole e dell’università.
Dalle scuole alle strade.


#19DIC PIAZZA YENNE ORE 9:00
STRIKE AGAIN

 

CASC (Collettivo Autonomo Studenti Casteddu)

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