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Canada. 75’000 in piazza contro tagli e austerità

È una scommessa vinta quella del corteo di ieri contro tagli e austerità imposte dal governo Couillard. A Montréal, 75’000 persone sono scese in piazza in una delle più grandi manifestazioni in Canada dal 2012. I manifestanti si prendono anche la loro rivincita sul famigerato regolamento municipale P6 che obbliga a concordare con la polizia il percorso del corteo ed è, spesso e volentieri, usato come pretesto per reprimere le proteste: è stata la partecipazione popolare a scoraggiare la polizia dal tentare simili acrobazie nonostante il corteo fosse “illegale” a tutti gli effetti.

I manifestanti hanno cominciato a concentrarsi verso le 13h, numerosi gli studenti ma non solo: comunità indigene, pompieri, infermieri, migranti e giovani lavoratori hanno riposto all’appello confermando la capacità di ricomposizione del soggetto studentesco all’interno del contesto canadese, dove le ingessatissime centrali sindacali scoraggiano qualsiasi mobilitazione di massa .

La folla ha invaso il centro per diverse ore e, nonostante il corteo fosse “ufficialmente” terminato alle 15h, fino alle 20h in migliaia sono rimasti ad occupare le strade ignorando le ingiunzioni della polizia a disperdersi e tornare a casa.

Sono ormai più di due settimane che 135’000 studenti sono ufficialmente in sciopero, la mobilitazione prende piede in tutto il Québéc su parole d’ordine radicali e vede un’importante partecipazione dai licei. Una protesta che beneficia ancora dell’onda lunga del Printemps érable del 2012 quando centinaia di migliaia di studenti erano scesi in piazza contro l’aumento delle tasse universitarie.

Dopo il successo del corteo di ieri sarà più difficile per l’Assé, il sindacato studentesco di sinistra, giustificare il piano di ritirata “strategica” in vista dell’autunno che ha creato la frattura col coordinamento indipendente Printemps 2015, alla base lo sciopero studentesco di quest’anno…

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