Cile. Gli studenti occupano le università per un’educazione gratuita
Secondo i media locali, gli spazi universitari sono sotto controllo degli studenti o hanno sospeso le loro attività. La maggioranza dei centri educativi sono collegati con il Consiglio dei Rettori, organismo che li rappresenta di fronte allo stato. Tra questi si possono menzionare l’Università del Cile, la Casa Centrale e di Santiago. Le parole d’ordine continuano ad essere focalizzate sulla rivendicazione dell’educazione come un diritto, sulla cessazione del guadagno e lo smantellamento delle privatizzazioni.
“Il modello educativo che oggi difendiamo nelle strade, comprende l’educazione come un diritto, all’interno di un progetto educativo che rappresenti le necessità del popolo, che abbia pertanto un carattere pubblico, gratuito, democratico e di eccellenza, è antagonista e incompatibile con ciò che conosciamo oggi”, hanno affermato in un comunicato della Confederazione degli Studenti del Cile (Confech).
Sebbene la lotta per l’educazione da anni sconvolge le strade del Cile, le azioni di protesta si sono intensificate dopo lo scorso 21 maggio, quando l’attuale presidente Piñera ha fatto di fronte al Parlamento un discorso sulla gestione e ha ribadito che non garantirà l’educazione universitaria gratuita. Per negare il diritto universale all’educazione, il presidente cileno ha sostenuto che “Non ci sembra giusto che, con le risorse di tutti i cileni, che sono sempre scarse, finanziamo l’educazione superiore dei giovani più privilegiati del nostro paese”.
Le proteste studentesche sono portate avanti anche nelle scuole di educazione secondaria con l’occupazione dell’edificio o con il blocco delle attività, così come nell’Istituto Nazionale. Il passato 28 maggio, i carabinieri cileni hanno represso nella capitale una manifestazione convocata dall’Assemblea di Coordinamento degli Studenti Secondari e dal Coordinamento degli Studenti Secondari, con l’appoggio degli universitari.
A sua volta, la Confech ha convocato un nuovo sciopero nazionale per il prossimo 26 giugno, e si unirà alla manifestazione che sarà portata avanti il 13 del medesimo mese. L’organizzazione ha spiegato che l’iniziativa dello sciopero nazionale cerca di coordinarsi con gli altri movimenti e organizzazioni sociali, e di richiede che siano prese decisioni politiche che permettano di garantire la gratuità dell’educazione.
Piñera negli Stati Uniti
Nel frattempo Sebastián Piñera si trova negli Stati Uniti e si è riunito con il suo pari Barack Obama. “Abbiamo confermato una volta di più che Stati Uniti e Cile condividono i medesimi valori della democrazia, dello stato di diritto, del rispetto dei diritti umani, dell’integrazione con il mondo, del libero commercio, e anche del nostro impegno per la pace”, ha detto dopo l’incontro il presidente del paese del sud dell’America.
Si prevede che uno degli obiettivi sia quello di esaminare il Trattato Trans-Pacifico, un accordo commerciale che promuove l’accesso alle risorse naturali strategiche come petrolio, gas, minerali, acqua e biodiversità.
A sua volta, il presidente del Cile ha avuto incontri formali con la direttrice del Fondo Monetario Internazionale (FMI), Christine Lagarde, e con il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim. Si è riunito anche con John Kerry, il capo della diplomazia statunitense nel Dipartimento di Stato.
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