Dalle scuole e dalle università e le metropoli…Assediamoli!
Oggi 6 dicembre un altro assedio, partito dalle scuole e università, ha invaso le strade di roma, . Un assedio che ha visto protagonisti i giovani, gli studenti e i precari contro il ministero della gioventù. Un assedio costruito da quelle esperienze che dal 19 ottobre in poi hanno iniziato a reagire invece di rassegnarsi ad essere disciplinati e silenziosi.
Questa mattina la capitale si è svegliata con ben tre appuntamenti del mondo della formazione in lotta. Da piramide sono partiti gli studenti delle scuole occupate e autogestite dell’ultimo mese. Sotto la minerva, a La Sapienza, il concentramento degli universitari ha attraversato i viali della città universitaria e le vie del quartiere San Lorenzo andando verso piazza San Giovanni.
Ad un anno dal primo tsunami tour di occupazione abitative che ha travolto la capitale, il corteo si è fermato inoltre per ricordare l’anniversario della morte di Alexis: “OGNI GIORNO OGNI LOTTA per ALEXIS!” è la scritta rimasta sui muri. A tor vergata, sotto lo studentato Boccone del povero, gli studenti del 2° ateneo romano e alcune scuole di zona si sono dati appuntamento per andare a contestare l’inaugurazione dell’anno accademico e i suoi ospiti non graditi, Carrozza e Grasso . Il ministro dell’istruzione e il presidemte del Senato però hanno ben pensato di non presentarsi mentre gli studenti passavano per le facoltà sfilando in corteo.
A San Giovanni gli studenti medi ed universitari si sono uniti in corteo per portare la propria rabbia e le proprire rivendicazioni sotto al il Dipartimento della Gioventù del Consiglio dei Ministri individuando immediatamente i responsabili delle politiche d’austerity nel Governo delle larghe intese. Prima dell’assedio è stato sanzionato, uno dei piu grandi ospedali di Roma, il S.Giovanni, per sottolineare lo smantellamento della sanità pubblica che nel Lazio soffre una profonda crisi dovuta a tagli e privatizzazioni.
Giunti al Dipartimento gli studenti e tutti i giovani che hanno partecipato al corteo hanno lanciato fuochi d’artificio e svariato materiale piritocneco per segnalare il blocco della polizia che rende sempre più evidente come non ci sia spazio per il dissenso in un paese che mette in primo piano gli interessi della classe dirigente a scapito dei giovani, di chi perde il lavoro o la casa.
In questo autunno è cresciuta un’opposizione forte alle politiche d’austerity nelle scuole e nelle università prendendo le forme della riappropriazione degli studentati, della mobilitazione degli studenti di archittettura e dell’occupazione di decine di licei.
Abbiamo sollevato, anche oggi, come in tutte le giorate di mobilitazione di questo autunno, il problema della gestione delle risorse in questo paese. Infatti, i soldi invece di essere destinati per il diritto allo studio, per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, per l’edilizia scolastica e popolare continuano ad essere investiti nelle armi, nelle grandi opere come il tav e l’expo di Milano.
Abbiamo sollevato il problema dell’utilizzo dei soldi pubblici insieme ai movimenti per il diritto all’abitare che hanno occupato la nuvola di Fuksas in contemporanea al nostro corteo. Conflitti diversi che hanno imparato a riconoscersi durante la costruzione della grande sollevazione del 19 Ottobre e che insieme si preparano ad una primavera di mobilitazione segnata dal vertice sulla disoccupazione tra i ministri europei che sarà ospitata a Roma il prossimo aprile.
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