DI SCUOLA NON SI PUO’ MORIRE. Manifestazioni in tutta Italia, violente cariche a Torino e Milano
Oggi in diverse piazze d’Italia gli studenti e le studentesse si stanno mobilitando dopo la morte di Lorenzo ad Udine durante il suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro.
Continua l’atteggiamento intimidatorio delle Questure del nostro paese contro i giovani che scendono nelle piazze.
A Torino la polizia schierata in forze impedisce la partenza del corteo degli studenti e delle studentesse che si erano ritrovati in piazza Arbarello per gridare la propria rabbia. La piazza è blindata dalla celere. Ancora una volta si prova a impedire la leggittima protesta sociale con la scusa delle norme anticovid. Il corteo determinato ha provato diverse volte a forzare i blocchi. L’inaccettabile gestione dell’ordine pubblico che si continua a replicare nella città subalpina si unisce alla rabbia per la morte di Lorenzo e la violenza formativa sperimentata con ancora più dolore durante l’attuale pandemia. La voglia di rivalsa è palese e gli studenti e le studentesse non sono più disposti ad essere ignorati e trattati come merce da parcheggiare all’interno di scuole insicure o come manovalanza gratuita per le aziende in cerca di lavoro servile. Le numerose cariche della Polizia hanno ferito diverse studentesse e studenti. Una studentessa è stata portata in ospedale in ambulanza e diversi altri hanno riportato traumi a causa delle manganellate. Gli studenti e le studentesse si sono infine riuniti in assemblea per capire come continuare la mobilitazione e rispondere a questa ennesima gravissima gestione dell’ordine pubblico, non c’è alcuna rassegnazione negli interventi che si susseguono, ma molta voglia di ampliare la lotta e conquistarsi spazi di dibattito dove le necessità e i bisogni dei giovani emergano chiaramente. L’insopportabilità delle condizioni di vita e di socialità a cui sono costretti i giovani è ormai sempre più evidente.
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A Catania diverse centinaia di studenti sono partiti in corteo per la città dopo il ritrovo in Piazza Roma affiggendo manifesti con scritto “Lorenzo vive” e contro l’alternanza scuola-lavoro.
A Livorno una partecipata manifestazione lanciata congiuntamente dagli studenti di Pisa e Livorno che ha visto l’adesione anche del personale docente si è ritrovata davanti al Comune sollevando il tema della mancanza di laboratori, aule piccole, edifici fatiscenti e soluzioni tampone che invalidano la didattica. “Lottiamo per noi e per tutti quelli che sono costretti a sottostare alle assurdità di questo sistema scolastico fallimentare.”
Cortei, Sit -in ed iniziative hanno avuto luogo questa mattina anche a Udine, la città dove Lorenzo Parelli viveva e studiava, Bologna, Cagliari, Bari, Bergamo, Firenze, a Como e a Pavia, a Mantova, Verona, Vicenza, Padova e Treviso.
Il corpo docente e ausiliario delle superiori che ha risposto allo sciopero lanciato dai Cobas della scuola. Qui la diretta di Radio Onda d’Urto con Franco Coppoli, dell’esecutivo nazionale dei Cobas Scuola.
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A Milano nel pomeriggio manganellate contro il corteo per Lorenzo. Il governo continua a rispondere solo con la repressione contro gli studenti non restano in silenzio dopo la morte di Lorenzo in alternanza. La manifestazione studentesca che si stava dirigendo verso la sede di Assolombarda quando il cordone di polizia ha caricato.
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A Roma dopo le cariche della scorsa domenica il corteo riesce a partire. Sono oltre un migliaio le persone in corteo lungo via Cavour. “L’Alternanza buona non esiste, la vostra scuola non va migliorata, va rivoluzionata, e la morte di Lorenzo qualche giorno fa lo ha mostrato chiaramente a tutti.” Corteo da Piazza Esquilino fino a Madonna di Loreto, lanci di vernice e tensioni nei pressi dell’Ufficio Scolastico Regionale (ente che a più riprese ha richiesto le sospensioni per le occupazioni delle scuole degli scorsi mesi).
A Napoli il corteo ha raggiunto l’Unione degli Industriali gettando vernice rossa sul portone, la polizia ha caricato la manifestazione che si è ricomposta dirigendosi lungo via Partenope.
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