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Giornata di mobilitazione studentesca a Cosenza

Giornata di mobilitazione in difesa della scuola ed università svincolate dalle logiche privatistiche del profitto, slegate dagli schemi del mercato e dai paradigmi produttivi proprie delle aziende; per la difesa della natura pubblica e laica della scuola, contro i privilegi delle scuole private; per il diritto ad un’istruzione accessibile e garantita a tutti, al di là dell’estrazione sociale; contro l’astorica distinzione, di gentiliana memoria, ma propria dell’ultima riforma Gelmini tra scuole classiche/umanistiche – funzionali alla produzione della futura classe dirigente – ed istituti tecnico/professionali nei quali si produce e riproduce il moderno proletariato, iper-precarizzato e sfruttato che si scontra già in età scolare con la perversa realtà dell’odierno mondo del lavoro attraverso stage e tirocini non retribuiti; contro le sciagurate riforme “pedagogiche” degli ultimi 20 anni che, da Berlinguer alla Gelmini, hanno condotto allo sfacelo e allo smantellamento della scuola, allo snaturamento e deformazione del ruolo e della professionalità docente.

Cosenza non ha disatteso l’appuntamento e la chiamata alla mobilitazione. Un corteo di circa 2000 studenti ha attraversato le strade della città. Un corteo studentesco autorganizzato, fuori dagli schemi tradizionali della rappresentanza studentesca, generalizzato dalla presenza di precari, disoccupati, e dagli occupanti del Prendocasa, comitato cittadino di lotta per la casa. La giornata è iniziata sotto i migliori auspici ed è proseguita nel migliore dei modi.

Alle 8.30 uno spezzone di studenti, ha bloccato viale Mancini, dirigendosi sotto il distaccamento cittadino del Ministero dell’Economia e delle Finanze, spiazzando i reparti di polizia e carabinieri e l’ufficio tecnico della digos che aveva autorizzato il corteo con concentramento a P.zza Loreto. Argomentando con assoluta chiarezza le ragioni della propria protesta agli impiegati degli uffici affacciatisi dalle finestre e manifestando la propria vicinanza ai lavoratori, lo spezzone autorganizzato ha sanzionato con ripetuti lanci di uova e vernice le mura e le porte del ministero, simbolo politico dello sfacelo sociale e finanziario del paese.

A P.zza loreto il corteo si è infoltito con la presenza degli studenti e delle studentesse degli altri istituti scolastici di Cosenza e della provincia. Durante il percorso non sono mancate le provocazioni dei reparti in borghese della polizia che con le riprese delle loro telecamere volevano intimidire gli studenti a proseguire nella manifestazione.

Nonostante un corteo blindato dai furgoni e dai reparti della celere, la manifestazione ha proseguito selvaggiamente, cambiando direzione e percorso rispetto a quello autorizzato, rompendo ogni schema, bloccando le vie trafficatissime dell’autostazione e manifestando la propria solidarietà ai lavoratori impiegati nel settore dei trasporti, vessati dall’operazione di ristrutturazione della giunta regionale.

La banca d’Italia e gli altri istituti di credito dislocati lungo il percorso sono stati sanzionati con continui lanci di uova e vernice, riscontrando una grande simpatia da parte delle cittadini che camminavano ai lati del corteo che, giustamente, identificano nelle banche uno tra i principali responsabili dell’attuale crisi economica, fonte di oppressione per le loro condizioni di vita con l’inasprimento dei tassi d’interesse sui mutui e strumento di strozzinaggio legalizzato che manda sul lastrico migliaia di famiglie.

Una giornata ed un piazza che da Milano a Palermo, a fianco alle istanze e alle rivendicazioni proprie delle realtà studentesche, ha espresso una netta e ferma presa di posizione contro le scellerate politiche finanziarie dei governi locali e nazionali, sfiduciando nella pratica la favoletta salvifica del governo Monti.

Non abbiamo governi amici, siano essi azzurri, viola o a pois. Monti ed i suoi accoliti continueranno con l’opera iniziata dai governi di Masthrict Prodi/Berlusconi. L’amico dei banchieri, Monti, attuerà le misure commissionate dall’Unione Europea che il precedente governo aveva appena intrapreso.

Non ci rappresenta nessuno. Sfiduciamo nelle nostre pratiche quotidiane, le politiche di concertazione al ribasso proprie dei sindacati collaborazionisti e delle finte opposizioni sociali e parlamentari. Il nostro presente ed il nostro futuro non lo deleghiamo. Lotta ed autorganizzazione le nostre parole d’ordine e indicazioni di sentiero.

Loro sono la crisi. Noi la soluzione.

STUDENTI MEDI AUTORGANIZZATI – COSENZA

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