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Messina: inaugurazione dell’anno accademico, porte sbarrate agli studenti

Molti anni e molte riforme sono trascorse da quando l’università non è più il luogo del confronto e della critica dei saperi per antonomasia, e quanto accaduto ieri all’aula Magna del Rettorato messinese ce lo testimonia.

All’inaugurazione dell’anno accademico, prevista per le ore 12,00, attesa anche la presenza del Sottosegretario di Stato del governo Renzi, Delrio, per intrattenere una conferenza sulla crisi finanziaria. Nonostante l’assenza del ministro, gli studenti del Collettivo studenti Unime, sono comunque decisi a non lasciare che siano solo rappresentanti e alte figure accademiche e baronali a parlare a nome di un corpo studentesco che è il primo a subire e a pagare crisi e conseguenti tagli ai finanziamenti per gli atenei. Ma al momento di entrare nell’aula Magna, gli studenti si sono trovati le porte sbarrate: la cerimonia era difatto stata chiusa alla partecipazione degli studenti; per loro, solo alcuni proiettori posizionati all’esterno dell’aula. La giustificazione da parte dei rappresentanti alla gravità dell’accaduto che vede il principale soggetto attore e fruitore dell’università, lo studente, escluso da ciò che lo riguarda immediatamente, è stata fatta ricadere sull’inadeguatezza dei locali ad ospitare tutti gli studenti e sul loro disinteresse…

Ovviamente non ci interessa discuterne nel merito, ne appellarci semplicemente alla partecipazione democratica come principio inalienabile: sappiamo bene come anche nelle università dispositivi di esclusione, selezione e controllo agiscano in maniera tutt’altro che collaterale alla ristrutturazione (che nella formazione si esprime nella forma della “scuola di precarietà”) di questo sistema economico sociale e di potere in profonda crisi. Non possiamo che lasciarvi quindi con uno stralcio del comunicato del Collettivo studentesco Unime, che ieri dopo l’accaduto si è riunito in assemblea nella piazza antistante il Rettorato per raccogliere le idee e darsi nuove prospettive.

“Siamo consapevoli della violenza e del ricatto messa in campo per terrorizzare gli studenti, ma siamo altrettanto consapevoli, che un percorso di contropotere rispetto all’ordine costituito debba iniziare, un percorso che intercetti i bisogni e le problematiche della nostra composizione studentesca, un percorso che attraverso questi temi crei dei meccanismi di rottura”.

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pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

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