No all’università dei ministri e delle loro scorte armate: è tempo di riscatto!
Gli studenti e le studentesse della Sapienza oggi hanno contestato un convegno che prevedeva la presenza della ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, dei presidenti dell’Anvur e della Crui, esponenti di Confindustria, ex ministri come Berlinguer e la Gelmini. Un’ università completamente militarizzata non ha intimorito gli studenti che hanno assediato e circondato la conferenza, provando anche ad entrare per prendere parola. La polizia ha reagito aggredendo il corteo a calci e pugni e facendo entrare due reparti della celere.
Come a Bologna qualche settimana fa, anche a Roma oggi abbiamo visto una città universitaria con zone rosse e con un dispositivo poliziesco di cui il Rettore Gaudio si dovrà assumere la responsabilità.
Anche a Roma abbiamo visto tanti e tante rialzare la testa e ricominciare a prendere parola sul proprio futuro e sul deserto che i responsabili presenti in quell’aula hanno lasciato sulle nostre teste e nelle nostre vite.
Questa generazione ha voglia di riscattarsi e di riprendersi ciò che gli è stato tolto.
La mobilitazione continua e non si ferma.
Il 25 Marzo a Roma saranno presenti i capi di stato di tutta Europa. L’austerità, i tagli al welfare e all’istruzione sono diktat che l’Unione Europea ha preteso e ottenuto dai nostri governi, smantellando il sistema educativo del nostro paese. Il 25 Marzo saremo in piazza insieme a studenti e studentesse di altri atenei d’Italia per dimostrare che è possibile costruire un’alternativa, che è possibile ribellarsi a questa scelte.
È TEMPO DI RISCATTO!
Segue il comunicato degli studenti e studentesse della sapienza
Oggi 14 marzo l’università degli studenti ha detto no all’università dei ministri e delle loro scorte armate. Infatti questa mattina nell’università de la Sapienza si è svolta l’ennesima sfilata di personaggi come l’attuale ministra dell’istruzione Fedeli, Confindustria e i presidenti di Anvur e Crui, che hanno determinato dalle riforme del 2008 a oggi, la distruzione dell’università pubblica. Era attesa anche l’ex ministra dell’istruzione Gelmini, che però si è tirata indietro di fronte alle pressioni del corpo vivo dell’Ateneo che con coraggio ha espresso la sua idea di università libera contro la loro università delle macerie. Agli studenti è stato impedito di prendere parola dalla celere che è stata fatta entrare ancora una volta dal Rettore alla Sapienza a difendere gli interessi dei ministri e a prendere a calci e pugni chi l’università la vive. Ci sembra importante sottolineare come oggi venga lasciato spazio politico e di espressione a personaggi come Salvini, mentre la voce di un’intera generazione di studenti, lavoratori precari, giovani viene avvertita con paura. Ma i loro tentativi di soffocarci ancora una volta alla Sapienza, come a Napoli e a Bologna, sono stati vani. Domani quindi saremo ancora una volta al Pratone della città universitaria alle 12 a chiedere una presa di parola pubblica al Rettore Gaudio e a rilanciare verso la costruzione dell’università e del futuro che vogliamo.
Studenti e studentesse della Sapienza
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