Verso il 12 dicembre palermitano… Appello per uno spezzone studentesco!
Scuole privatizzate e differenziate, nuovi contratti che propongono la“precarietà a tempo indeterminato”, diritto all’abitare distrutto contemporaneamente ad una forte repressione contro chi lotta per un tetto: tutte riforme che identificano quindi il PD di Renzi nel sistema attuale, che leva e ridistribuisce tra le fasce più elevate della popolazione.
Quest’anno abbiamo visto la forte volontà da parte delle fasce giovanili, tra le più attaccate da queste riforme, di creare una contrapposizione dal basso, ma con forti obiettivi verso l’alto. L’hashtag #iononcisto ha riassunto con quale rabbia e con quale voglia siamo intenzionati a dire di no alla privatizzazione delle scuole e all’esclusione totale dal mercato lavorativo. Mentre Renzi, dai suoi palazzi del potere, ha disegnato questo progetto, noi eravamo nelle classi tra tetti pericolanti e presidi che, annebbiati dal loro nuovo ruolo di manager, si esponevano in maniera autoritaria di fronte alle nostre istanze. E, quando il ministro Giannini pensava che le passerelle nelle scuole sistemate “ad hoc” per i grandi eventi di propaganda sarebbero andate lisce, noi eravamo sotto il Regina Margherita a chiedere di entrare e a prendere bastonate dai cani da guardia di Stato. E il crescendo della mobilitazione, che ha visto sempre più studenti scendere in piazza sino al 27 novembre, ha dimostrato come non abbiamo paura di fronte alle loro minacce. Non ci siamo fermati di fronte la Digos nelle scuole occupate e di fronte a presidi sceriffi. Ora ci si presenta la giornata del 12, che ci dà la possibilità di tracciare confini netti tra questo governo e noi che, con specificità differenti, siamo nella stessa barca di lavoratori, disoccupati, senza casa. Una barca di precariato che vuole attraccare sul terreno del welfare, dei servizi per riprendersi quello che ad oggi è stato levato.
Quindi scendiamo in piazza con rabbia, contro un nemico che ormai ha esaurito le carte della giustificazione e che raccoglie fischi e contestazione ovunque vada. Creiamo uno spezzone studentesco che si collochi insieme agli operai e ai lavoratori che saranno nella nostra piazza. Uno spezzone che darà il segnale definitivo di rifiuto di ogni mediazione e di rilancio verso la riconquista di ciò che è nostro.
Studenti Medi Palermo
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