Roma: manganellate della polizia sugli studenti a Montecitorio
Le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa hanno caricato gli studenti dei collettivi degli istituti occupati che tentavano di raggiungere Palazzo Chigi. Fermi e identificazioni
Gli studenti dei collettivi si erano dati appuntamento ieri alle 17 al Pantheon. Dopo una serie di interventi per ribadire le proprie richieste — scuola transfemminista, investimenti per una didattica migliore, diritto allo studio, “no alla riforma del ministro Valditara” — gli studenti e le studentesse che nelle scorse settimane hanno occupato principali licei romani (Mamiani, Tasso, Righi, Morgagni, Manara, Virgilio e altri) hanno deciso di partire in corteo verso Montecitorio.
La polizia in tenuta antisommossa ha cominciato a manganellare i giovani. Diversi gli studenti colpiti, anche minorenni.
‘State manganellando dei minorenni”, urla una ragazza. Una ragazza del Virgilio è stata raggiunta dai manganelli per due volte: in testa e su una mano, ora completamente livida. “Sono arrabbiata, non ero nelle prime file, sono stata colpita lateralmente. Una mia amica è caduta, un’altra è stata strattonata”.
Alcuni studenti sono stati fermati
Intanto, intorno alle 18.50, gli studenti hanno lasciato l’area degli scontri, passando, in fila indiana, sotto a una videocamera della polizia che li ha ripresi in faccia. Mezzora dopo, i giovani sono partiti in corteo verso il ministero dell’Istruzione e del Merito.
Di seguito il comunicato degli studenti di OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa sui fatti avvenuti a Montecitorio:
BASTA REPRESSIONE SUGLI STUDENTI IN LOTTA! CARICHE E REPRESSIONE, QUESTA È LA DEMOCRAZIA IN OCCIDENTE.
Il vostro mondo è in crisi, noi siamo l’alternativa.
Anche oggi di fronte al Parlamento abbiamo visto come la nostra classe dirigente reagisce di fronte agli studenti in lotta per una nuova scuola pubblica: solo repressione del dissenso sociale e studentesco.
A Torino come a Padova come a Roma va in scena la solita violenza poliziesca contro chi alza la testa, il segno di una crisi profonda del nostro modello di società e di democrazia, che invece di affrontare le proprie contraddizioni alza gli scudi e si difende con i manganelli.
Non ci aspettavamo risposte dalle istituzioni dopo le decine di occupazioni che hanno coinvolto tante scuole in tutta la Capitale; non può venire da questa classe dirigente, complice della miseria del nostro presente, una risposta al bisogno di un’intera generazione di cambiare rotta.
Per questo ai nostri posti ci troverete sempre.
UE GOVERNO OCCIDENTE: NON PAGHEREMO LA VOSTRA CRISI! PER UNA NUOVA SCUOLA PUBBLICA.
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