Torino, 2000 studenti in piazza. Cariche e fermi durante il corteo
La Questura torinese, evidentemente innervosita dai fallimentari tentativi di gestione della piazza, ha effettuato altri due fermi quando il corteo era ormai concluso da più di un’ora.
Si tratta di due studenti, uno torinese ed uno valsusino, bloccati rispettivamente su un mezzo pubblico e all’interno di un bar. Entrambi sono ancora in stato di fermo.
2000 studenti e studentesse delle scuole superiori hanno risposto questa mattina all’appello lanciato per la prima giornata di mobilitazione a Torino.
Il corteo ha atteso l’arrivo degli student* No Tav, partiti questa mattina da tutta la Valsusa con il Komitato Giovani No Tav, ed è poi partito da piazza Arbarello dietro uno striscione che recitava ‘Contro crisi e austerità, riprendiamoci scuole e città’.
Presente anche lo spezzone degli universitari, riuniti dietro lo striscione della Verdi15Occupata.
Poco dopo la partenza la manifestazione ha sostato per alcuni minuti sotto la sede torinese del Miur, che è stata oggetto di lanci di uova e fumogeni, per poi proseguire lungo via Pietro Micca.
Qui, all’altezza di via XX settembre, il corteo ha svoltato improvvisamente, cogliendo impreparato l’ingente dispiego di forze dell’ordine che precedeva il corteo e riuscendo così a deviare dal percorso imposto dalla Questura.
La Questura, che ha dato segno di grande nervosismo lungo tutta la manifestazione, ha dato ordine di caricare il corteo per diversi metri e ha affettuato quindici fermi (molti dei quali solo identificati senza denuncia, altri in attesa di essere rilasciati) e causato alcuni feriti; gli studenti e le studentesse si sono prontamente ricompattati e hanno proseguito in corteo selvaggio raggiungendo la piazza del Comune di Torino.
Qui sono state ricordate le responsabilità della giunta comunale guidata da Fassino (le cui politiche hanno reso Torino la città più indebitata d’Italia) e le ripercussioni delle privatizzazioni e dei tagli che hanno portato ad ulteriori aumenti del caro trasporti e dell’istruzione.
Il corteo si è poi concluso a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche di Torino, dove le sagome di Fassino, Cota, Fornero, Profumo e Monti sono state date alle fiamme.
Gli student* medi hanno quindi rilanciato sull’assemblea cittadina della prossima settimana, dove si discuterà dei prossimi appuntamenti di lotta per le settimane a venire.
Anche la giornata torinese, come nel resto d’Italia, ha dato quindi un primo segnale rispetto all’autunno che parte, confermando la presenza continuativa degli studenti medi nelle piazze.
Da rilevare la grande partecipazione degli studenti No Tav, giunti in un centinaio da tutta la Valsusa e accolti tra gli applausi del corteo, e del giovane collettivo Kgn, che nei mesi scorsi è cresciuto nel contesto della battaglia contro l’alta velocità e si è affermato nelle scuole, riuscendo a legare la lotta No Tav a quelle del mondo della formazione, confermando così il ruolo della Valsusa come spazio di aggregazione e nascita di nuove soggettività.
La giornata di oggi ha anche riproposto un copione già visto da parte della Questura, che ancora una volta ha rinchiuso i palazzi del potere in una zona rossa nel tentativo di limitare il corteo ad una semplice sfilata per le vie del centro.
Un tentativo, questo, prontamente smentito dalla determinazione degli studenti e le studentesse presenti in piazza, che hanno deciso di non sottostare alle imposizioni della Questura, deviando il percorso al grido di ‘La strada è nostra e ce la riprendiamo!’
Leggi il comunicato sulla giornata del Kollettivo Studenti Autorganizzati
Il video della prima carica:
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