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Torino, studenti di psicologia bloccano il voto sul numero chiuso

L’assemblea di studenti di Psicologia, convocatasi un paio di settimane fa nell’urgenza di mobilitarsi contro questa misura, aveva già da un giorno occupato la sede del dipartimento ed ha aperto ieri il consiglio con un flash mob animato da un’ottantina di persone, occupandone la sala ed esponendo cartelli con su scritto: “E ora mettetevi voi al nostro posto”. Cospicua anche la partecipazione di studenti di altri corsi di laurea, solidali con la protesta. Quando, durante il consiglio, i docenti hanno deciso di mettere ai voti il provvedimento, ignorando la richiesta degli studenti di rimandarne l’approvazione, il presidio ha fatto nuovamente irruzione all’interno della sede, interrompendo il CDD e costringendo i docenti a rinviare la discussione.

Per i prossimi giorni è previsto un tavolo di confronto con il rettore Ajani, probabilmente intenzionato a ridurre a più miti consigli le rivendicazioni degli studenti, ad esempio patteggiando misure intermedie quali test di requisiti minimi o altri dispositivi ugualmente finalizzati ad escludere i “meno meritevoli” in una logica di gerarchizzazione dell’università perseguita anche in altri dipartimenti. Gli studenti e le studentesse di psicologia, comunque, sono intenzionati a continuare la propria lotta e hanno convocato un’assemblea giovedì pomeriggio, per confrontarsi sulle future tappe della mobilitazione in attesa che venga riconvocato il prossimo CDD per tornarvi a ribadire “No al numero chiuso” e per pretendere maggiori risorse per una formazione di qualità aperta a tutti e tutte.

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