InfoAut
Immagine di copertina per il post

Rivolte nei Cie accompagnano le manifestazioni del 1 marzo


Se il primo Marzo deve essere una giornata di mobilitazione per ma soprattutto dei migranti, è giusto e naturale che a questa giornata partecipino anche quei/le migranti che patiscono la forma più dura di controllo e negazione dei diritti: i reclusi e le recluse dei cie. E così, con l’avvicinarsi della scadenza – e forse anche caricati dalle vittorie dei loro fratelli e sorelle sull’altra sponda del Mediterraneo – i reclusi di alcuni di questi lager etnici sono stati protagonisti di rivolte, talvolta sfociate in vere e proprie distruzioni di pezzi consistenti delle strutture di reclusione

E’ stato chiuso e dichiarato inagibile un blocco del Centro di identificazione di Torino dopo che ieri sera intorno alle 22,30 un incendio ha distrutto quattro moduli su cinque dell’area gialla.
I reclusi del a cosiddetta “area gialla” hanno incendiato tutto l’incendiabile, rendendo di fatto inagibile l’area gialla. I Vigili del Fuoco sono arrivati molto rapidamente e intorno alle 22,35 hanno spento le fiamme. Intorno alle 22,45, un recluso ha spiegato ai microfoni di Radio Blackout che la polizia ha raggruppato i prigionieri nel campo da calcio, sotto la pioggia, circondandoli con i manganelli ma senza picchiare nessuno.
Nel Cie del capoluogo piemontese, due settimane fa sono stati trasferiti in tutto una cinquantina di magrebini arrivati sull’isoletta siciliana. Solo alcuni di loro – da quanto si è saputo – ha partecipato all’iniziativa della scorsa notte. Al momento sono circa 130 le persone ospitate all’interno della struttura di corso Brunelleschi.

Una manifestazione di protesta del centro sociale Tpo ha scatenato una rivolta all’interno del Cie di Bologna. Circa un centinaio di aderenti al centro questa mattina verso le 10 ha scavalcato il muretto di cinta che divide la struttura dalla massicciata della ferrovia e ha raggiunto la cancellata dell’ex Cpt. Lì i manifestanti sono stati respinti dai militari impegnati nella sorveglianza del centro. Con i megafoni i manifestanti hanno urlato la loro solidarietà all’indirizzo degli ospiti che hanno innescato una rivolta incendiando alcuni materassi poi spenti dai vigili del fuoco.

A dare il via a questo nuovo ciclo di sommosse contro le strutture della reclusione migrante erano stati gli “ospiti” del Cie di Gradisca, in Friuli,letteralmente raso al suolo lo sorso 25/26 febbraio dopo due giorni di rivolta furiosa che ha lasciato in piedi soltanto poche camerate per 130/140 detenuti. I giorni seguenti sembra siano stati rilasciati oltre 30 detenuti, nel silenzio dei media e la frustrazione dei locali secondini.

Una sommossa  ha pure avuto luogo domenica pomeriggio a Modena, con materassi che bruciano e finiscono in cortile proprio nel momento in cui si svolge fuori dalle mura un presidio di solidarietà. Il racconto della rivolta sul sito Fortress Europe.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

1 marzorivoltesciopero migranti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: contro i femminicidi e la violenza di genere

L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Pride critico, Pride comodo

Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – in dialogo con Fatima Ouassak

Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un approccio intersezionale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – In dialogo con Louisa Yousfi

Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

No agli antiabortisti nelle strutture pubbliche!

Giovedì 11 luglio alle ore 12 si terrà una conferenza stampa davanti all’Ospedale Sant’Anna a Torino (ingresso via Ventimiglia) organizzata dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure – Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Le donne africane e la difesa della terra e dei beni comuni

Due articoli tratti dalla WoMin African Alliance, scritti in occasione della Giornata della Terra (22 aprile) e della Giornata internazionale della biodiversità (22 maggio).

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Rivolta nel carcere di Cuneo

Da Radio Blackout: Nel pomeriggio di lunedì 11 novembre la quiete penitenziaria della Casa Circondariale Cerialdo di Cuneo è stata scossa da una rivolta improvvisa messa in atto, a quanto ci è dato sapere, dagli “ospiti” della sezione Nuovi Giunti del carcere del capoluogo. Data la odierna difficoltà di avere notizie sicure da dentro, quello […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Nascono i Gio, “teste di cuoio” contro le rivolte nelle carceri

È nato per sedare le rivolte in carcere, il Gruppo di intervento operativo (Gio), creato come reparto specializzato della Polizia penitenziaria. Lo ha istituito il ministro di Giustizia Carlo Nordio con un decreto ministeriale del 14 maggio, anche se la pianificazione risale ai tempi in cui Marta Cartabia sedeva in via Arenula. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

SPECIALE BANLIEUE “La logica della ferocia”. Intervista a Mathieu Rigouste

Riportiamo di seguito la trascrizione in italiano dell’intervista a Mathieu Rigouste compagno e ricercatore indipendente francese. Ha studiato il ruolo della polizia all’interno delle periferie francesi a partire dal rapporto violento e predatore della Francia con le sue colonie.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

SPECIALE BANLIEUE Uno sguardo intersezionale sulle rivolte

Per questa puntata abbiamo intervistato Benzz, militante femminista e antifascista che vive da anni a Marsiglia. Un’intervista molto interessante che ci offre diversi spunti rispetto al nodo della colonialità e a come questo si intreccia con il tentativo di colpevolizzare le famiglie, ed in particolare le donne da parte dello Stato.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa ci dicono le banlieue…

Quello che sta succedendo in Francia rende più esplicito il ruolo dello Stato e del suo apparato militare all’interno degli agglomerati urbani. Utilizziamo questi giorni di fuoco francesi e le analisi di chi li osserva da un punto di vista critico per andare più in profondità su alcune questioni.

Immagine di copertina per il post
Culture

Una nuova epoca di rivolte – A proposito del libro “Riot. Sciopero. Riot.”

La puntata di oggi ruota attorno ad un testo di recente pubblicazione, “Riot. Sciopero. Riot – Una nuova epoca di rivolte” del poeta e studioso americano Joshua Clover (Meltemi, 2023). L’analisi di Clover punta ad inquadrare a livello teorico e sistemico il fenomeno del “riot”, elemento generalmente trascurato dall’analisi marxista poiché considerato “apolitico” o da […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il tempo delle rivolte

Anche qui come altrove nel mondo occidentale la democrazia sembra assumere le forme di un sistema ambiguo e vuoto di prospettive.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rosso banlieue: il politico nella periferia – Intervista ad Atanasio Bugliari Goggia

Atanasio Bugliari Goggia è autore di un libro uscito qualche mese fa che si chiama Rosso banlieue – un volume che si compone sostanzialmente di due parti: una parte più teorica e una invece più di racconto/restituzione di quella che è una ricerca, un’inchiesta potremmo dire, che Atanasio ha svolto nella banlieue nord-est di Parigi un po’ di anni fa – tra il 2011 e il 2013.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cinque detenuti firmano un esposto: “Così hanno lasciato morire Sasà”

Cinque detenuti-testimoni della fine tragica di Salvatore “Sasà” Piscitelli (uno dei tredici uomini deceduti durante e dopo le rivolte carcerarie di inizio marzo 2020) hanno deciso di metterci il nome e la faccia e di inviare un esposto in procura fornendo particolari inediti e dettagli riscontrabili Lorenza Pleuteri * da Diritti globali “Pestaggi. Torture. Accanimento […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Pandemia, economia e crimini della guerra sociale. Stagione 2, episodio 1: la schiuma

Continuiamo a riprendere contributi al dibattito sulle piazze di questi giorni apparsi in rete. Buona lettura! di Sandro Moiso, Maurice Chevalier e Jack Orlando da Carmilla  “L’unico attore sociale che ancora mancava nella crisi più clamorosa della modernità è dunque arrivato in scena, presentandosi a Napoli: è il ribellismo che scende in piazza […] contro […]