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Rosarno/Europa… Africa 2011. In difesa della terra e di chi lavora

Questo gruppo non viene qui per ascoltare le stesse cose, vedere le stesse immagini, ripetere gli stessi stereotipi, come avviene ormai da un anno a questa parte,  ma viene per conoscere, studiare, ragionare, discutere, proporre. Perché il mostro Rosarno sbattuto in prima pagina, fa comodo a molti ma non aiuta a capire. Non è un caso che i mass-media non mostrino mai quello che succede altrove, in Italia e in Europa: come in Andalusia, teatro alcuni anni fa di un’altra caccia al negro, laddove vengono prodotti la maggior parte dei pomodori che compriamo al Carrefour. D’altronde, a Rosarno come a Parigi le grandi catene che organizzano il nostro consumo sono le stesse: Carrefour, Auchan, Despar, ed è uguale il risultato delle loro politiche: la piccola azienda contadina che muore, le terre che vengono sempre più abbandonate e concentrate, i frutti che crescono sempre più avvelenati da chimica e sfruttamento.

Non a caso l’organizzazione capofila di questo gruppo contro lo sfruttamento si chiama Via Campesina. In Francia ha un sindacato, la Confederatiòn Paysanne, confederazione dei contadini: sono migliaia e migliaia ed hanno persino eletto un parlamentare europeo. Hanno capito qual è il problema, chi sono i nemici dell’agricoltura e sono in cerca di alleati. Tra questi, hanno pensato ai piccoli contadini e ai braccianti, perché se il sistema che fa morire gli uni è lo stesso che riduce in semischiavitù gli altri, allora sarà bene allearsi per combatterlo. Ovunque. In Spagna, in Francia, in Romania, a Rosarno. D’altronde la politica che orienta la produzione agricola è unica, la PAC, da cui dipendono molte produzioni, soprattutto nel sud Italia. È allora naturale che in Europa si levi una voce sola a difendere piccoli contadini e braccianti, chiedendo un diverso orientamento della produzione agricola. Come pure delle politiche migratorie, che costringono alla clandestinità migliaia di persone, favorendo chi specula sul lavoro nero e mettendo in difficoltà chi invece vorrebbe assumere regolarmente. Allo stesso modo l’accoglienza non è materia neutra, può essere la maschera di cui si vestono politiche di contenimento e segregazione, tanto che si parli dei CIE per gli irregolari, dei CARA per i richiedenti asilo, o di strutture invasive, l’accoglienza di cemento dei cosiddetti “centri”, a separare, a controllare, invece che favorire l’accoglienza diffusa che si potrebbe combinare col recupero e la pianificazione sostenibile del territorio.

Combattere questi meccanismi è quello che anche noi abbiamo iniziato a fare. Con la campagna SOS Rosarno abbiamo creato un gruppo di piccoli agrumicultori che producono senza veleni e senza sfruttamento. Attraverso la rete dei GAS – Gruppi d’Acquisto Solidale diffusa in tutt’Italia, li aiutiamo a vendere gli agrumi ad un prezzo più giusto, anche per chi acquista, e quindi a retribuire adeguatamente i lavoratori e farli vivere dignitosamente. Un fatto semplice eppure difficile a farsi: collegare i produttori ai consumatori senza passare per i canali della Grande Distribuzione Organizzata, i giganteschi vampiri associati che monopolizzano il mercato. Ma questo è solo un seme, non può bastare. Per proliferare, deve essere piantato ovunque per far nascere e crescere aggregazioni di piccoli contadini in alleanza con le organizzazioni dei braccianti e le associazioni del consumo etico.

Di tutte queste cose si discuterà nella settimana in cui sarà presente in questo territorio il gruppo europeo contro lo sfruttamento bracciantile. Con i piccoli contadini, i braccianti africani, le associazioni della solidarietà e alcune realtà che affrontano gli stessi problemi in altre regioni d’Italia.

 

In questo quadro proponiamo due giorni d’iniziative, per discutere, ragionare e fare festa, bianchi e neri, locali e forestieri.

Sabato 12 Marzo

ore 17.00 – “Fattoria Sant’Anna”, Sant’Anna di Laureana dI Borrello

Dibattito piccoli contadini e braccianti immigrati: alleanze possibili nel segno della sostenibilità ambientale e sociale

ore 20.00 – sede Kollettivo Onda rossa di Cinquefrondi, Via A. Gramsci

Festa multietnica: concerto di poesie e canzoni di Turi Mamone e Iaia Zamboni e poi musica calafricana

Domenica 13 Marzo

ore 10.30 – Auditorium Comunale di Rosarno

Immigrazione e soluzione abitative, confronto tra modelli possibili: tendopoli, campi containers, accoglienza diffusa, partecipazione e recupero edilizio

ore 17.00 – Cooperativa “I frutti del Sole” di Limbadi

In memoria di Marcus: festa dell’incontro con musica e cucina calafricana

 

organizzano:

Gruppo Europeo Contro lo Sfruttamento Bracciantile, Osservatorio Migranti Africalabria Rosarno, EquoSud, Kollettivo Ondarossa – Cinquefrondi, C.s.o.a. Angelina Cartella – Reggio Calabria, Chiesa Battista di Reggio Calabria, Comitato Acqua Pubblica – Villa San Giovanni, Collettivo Universitario UniRC, G.a.s. Felce e Mirtillo – Reggio Calabria

partecipano:

Elisabetta Tripodi – Sindaco di Rosarno,  Daniela Consoli – Associazione Studi Giuridici Immigrazione, Domenico Lucano – Sindaco di Riace, Assemblea dei Lavoratori Africani di Rosarno a Roma, Osservatorio Antirazzista Pigneto Tor Pignattara- Roma, Ass. Black and White – Castel Volturno,  AIAB, FLAI- CGIL Calabria, Silvio Greco – Slow Food, Stefano Tommasello – GAStretto RC,  Renato Nicolini – Univ. Mediterranea RC, Stalker – Primavera Romana

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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