Carpiano, respinto infame attacco squadrista al picchetto SDA!
Nella notte di ieri sera si è purtroppo dovuta registrare una gravissima provocazione al presidio dei lavoratori in lotta alla SDA di Carpiano, in provincia di Milano.
Da diversi giorni i lavoratori sono in mobilitazione contro le politiche di sfruttamento e i balletti di responsabilità tra SDA e le sue cooperative appaltanti, arrecando disagi su disagi all’azienda che sta perdendo milioni di euro e subendo un pesantissimo danno d’immagine.
Un gruppo di circa 50 crumiri, provenienti da fuori regione e pescati tra il peggio della feccia fascista e mafiosa, armati di coltello e armi contundenti, ha raggiunto ieri notte il presidio attaccando vigliaccamente i lavoratori, che sono riusciti però a rispondere cacciando gli infami provocatori prima che la polizia arrivasse in forze sul luogo.
La lotta all’SDA sta dando evidentemente un tale fastidio al padronato che si reagisce con ogni mezzo. Le narrazione tossiche a base di cassonetti rovesciati, vetri in frantumi, utilizzo di bastoni di cui parlano le cronache locali servono a delegittimare e a creare allarmismo e ostilità nei confronti della lotta; quando bisognerebbe dire quello di cui si tratta, ovvero della legittima reazione ad una provocazione squadrista.
In vista del g7 di Torino, questa è l’ultima riprova della vergogna dello sfruttamento, che avviene sia in metodi legali, con i JobsAct e le politiche di felssibilità, sia con la repressione, i manganelli e gli assalti anche “illegali” quando i subalterni alzano la testa.
Avviene a volte anche attraverso l’inganno e il ruolo complice dei media: proprio per questo domani a Modena tantissimi uomini e donne manifesteranno in difesa di Aldo Milani, coordinatore nazionale dei SI Cobas che dovrà assistere all’inizio del processo ai suoi danni per i fatti vergognosi della Levoni, dove una macchinazione padronale cercò di far passare Milani per estorsore attraverso una messinscena utilizzata per screditare le lotte operaie in toto.
Con nel cuore la memoria di Nabil Elarchi, operaio iscritto al SI Cobas e scomparso tragicamente sabato scorso in un incidente stradale, le lotte nella logistica e contro lo sfruttamento continueranno, pronte a difendersi dagli attacchi di padroni, polizia e fascisti vari.
Di seguito la ricostruzione del SI Cobas:
I facchini della SDA di Carpiano organizzati con il SI Cobas sono in sciopero da oltre una settimana per ottenere garanzie contro i licenziamenti dopo un improvviso cambio di appalto.Ieri sera lunedì 25 settembre, poco dopo le ore 21, squadracce filopadronali provenienti da diverse città, composte da 100-200 persone, hanno aggredito il presidio di operai che ininterrottamente da 8 giorni sostiene lo sciopero davanti al magazzino SDA di Carpiano, tentando di disperderlo. Un lavoratore è stato investito con un’auto lanciata a tutta velocità, e ha subito lesioni a un piede; un altro lavoratore è stato accoltellato a una mano e ha subito lesioni a un occhio. Solo la pronta e coraggiosa reazione di autodifesa degli operai ha evitato il peggio e costretto gli aggressori a ritirarsi.
Si tratta di una aggressione organizzata e preannunciata da qualche giorno sulla lista chiusa di Facebook “SDA Express Courier”, nella quale sono presenti anche dirigenti e capi SDA, oltre a padroncini di furgone, con un forte livore razzista contro gli immigrati e contro le lotte operaie e i cobas (uno di loro ha la foto di Mussolini sul proprio profilo), e provenienti da diverse province, soprattutto del Sud e del Centro. Come abbiamo denunciato, a questa lista è iscritto anche il capo del Sol Cobas Fabio Zerbini, che in un post li istigava a intervenire annunciando che lunedì il Sol Cobas avrebbe cercato di forzare il blocco coi suoi iscritti (in realtà gli operai in sciopero non hanno mai impedito a chi voleva di entrare a lavorare). Si tratta di una gravissima aggressione il cui obiettivo era sgomberare il presidio con i tipici metodi della violenza fascista, colpire i lavoratori in prima fila e demoralizzare gli altri, per indurli a e rientrare al lavoro senza le garanzie richieste (innanzitutto il mantenimento della non applicazione del jobs act in materia di licenziamenti).
Questo nell’imminenza delle trattative tra la cooperativa subentrante e il SI Cobas, previste per oggi martedì dopo che domenica Poste e SDA avevano diffidato la cooperativa dal trattare con il SI Cobas. Vanno chiariti i rapporti tra i dirigenti SDA e gli autori dell’aggressione, e le loro responsabilità. In realtà lunedì la SDA (una controllata di Poste Italiane) ha attuato una serrata, tenendo chiusi i cancelli, non solo a Carpiano, ma anche a Bologna, dove ai lavoratori che, sospeso lo sciopero, si sono recati a lavorare, non è stato permesso di entrare, in violazione della legge.
Chiamiamo tutti i lavoratori, e coloro che stanno dalla parte degli sfruttati a portare il loro sostegno ai lavoratori della SDA di Carpiano e alla loro lotta per difendere le conquiste ottenute. I lavoratori di diversi magazzini (anche a Brescia, Bologna, Roma) sono scesi in sciopero a sostegno dei loro compagni di Carpiano. L’unità e la determinazione dei lavoratori ha respinto la violenza squadrista e respingerà ogni tentativo della SDA di cancellare le conquiste strappate con la lotta!
Tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno ai compagni feriti nell’aggressione.
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