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El año en Italia empieza con el ataque del Gobierno al derecho a la vivienda

Hay que decir entre otras cosas que la misma intención de prórroga era por si misma insuficiente para solucionar el problema de la vivienda en su conjunto: de echo trataba los contractos de pisos acabados, sin dar cuenta de los casos de morosidad fortuitas, la mayoría de los cuale son la causa de los desahucios.

Los 440 milliones de euros que el Gobierno hace unos días declaró de invertir en cambio del paro de la prórroga no hacen minimamente falta para cobrar la emergencia de la vivienda en pleno proceso, ya que cobran un arco temporal desde ahora hasta el 2020 y, sobretodo, todavía no han sido asignados a los entes municipales. Todo esto se da en una condición desesperada por el País, siendo llegados a 80mil nuevas sentencias de desahucio por cada año, de las cuales el 90 por cien son por morosidad.

Los que sonríen, por supuesto, son las elites construidoras (Confedilizia), que describen la acción del Gobierno como un muro de contención a la demagogia que se supone hacer sobre esta cuestión. Una demagogia hecha de caras y biografias destrozadas por la crisis y de las que no les interesa nada, sean los padrones inmobiliares pequeños o grandes. Estos se encuentran cada vez más en sintonia con el Gobierno Renzi y sobretodo con el Ministro de las Infrastructuras Lupi, que sigue atacando a los más pobres de la sociedad después del avergonzoso “Plan de vivienda” (condenado también por unos portavoces de la ONU porque no respeta a derechos fundamentales del ser humano).

El procedimiento es una signal por parte del Gobierno que quiere seguir en el 2015 en la misma dirección con lo que se ha hecho en los ultimos años; o sea en el ataque a las viejas y nuevas figuras de la pobreza en el País, que por su cuenta tendrìan la culpa de reberlarse a través de un percurso de movilizaciòn que muestra ser atrevido a luchar aún más en este año.

Por la fin de Enero los ocupantes de viviendas volverán a las calles, con la voluntad de extender sus trayectos de lucha a otros barrios de periferia en los que suelen vivir o trabajar. El 31 de Enero es la fecha que se ha planteado por un gran día de movilización de las periferias en la ultima asamblea de la red de lucha antagonista “vivir en la crisis”, en la que se ha subrayado la necesidad de subir el nivel conflictual, primero en relación con la lucha para obtener las residencias adentro de las ocupaciones (parando así la aplicación efectiva del “Plan de vivienda”), y además preparar a las movilizaciones para atacar a la gestión de los recursos publicos destinados a grandes acontecimientos como el EXPO de Milan y los juegos Olimpicos que ha sido lanzados por el mismo primer ministro en Roma (cuando en esta ciudad los problemas cotidianos de corrupción y malagestión son día tras día más evidentes).

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