Gli effetti dell’orrore
Mentre gli specialisti dell’antiterrorismo si affrettano a colmare il vuoto dell’informazione e a sproloquiare senza sapere niente, c’è da scommettere che migliaia di “Zemmour da bistrot” già straparlano della necessità di avviare il grande cambiamento esaltato dalla loro icona.
L’orrore che si è appena manifestato nei locali di Charlie Hebdo non ha ancora concluso i suoi effetti sulla Francia e sul resto del mondo. Jihadisti contro islamofobi, lo scontro tra barbarie speculari non è terminato.
Avevo pensato, colto da un istinto di rispetto davanti alla morte, di cancellare tutto ciò che ho scritto su Charlie Hebdo. Ma no: i nemici della libertà di espressione non potrebbero che gioire di questa censura a posteriori. Credo che lasciare traccia di ciò che avevano suscitato sia ancora un modo di rispettare l’umanità di quelli che sono morti, compresa la collera e le imprecazioni.
L’attentato a Charlie Hebdo non mi farà cambiare opinione sulla strategia di vendita islamofoba di questo periodico. Questo non significa che “se la sono cercata”, come sembra che qualcuno sostenga qua e là. Non c’è alcuna giustificazione possibile, mai, al massacro: che sia opera dei droni di Obama o dei kalashnikov fai-da-te degli jihadisti.
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