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Milano: città blindata, scontri alla prima della Scala

Oggi andava in scena la Prima della Scala, passerella mediatica per politici, imprenditori e vip, Fra questi erano presenti Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Roberto Maroni, presidente regione Lombardia e il presidente del senato Piero Grasso che giovedì ha posto la fiducia al Jobs Act condannando le giovani generazioni al lavoro gratuito e alla precarietà.

In Piazza Scala, blindata dalle forze dell’ordine, il movimento per la casa milanese, insieme a studenti, precari, disoccupati hanno protestato contro lo svolgersi di un evento fatto su misura per la Milano del lusso e dello sfarzo contestando la rappresentanza politica che presiedeva all’evento lombardo. Infatti le contestazioni di oggi erano contro la politica corrotta, contro le istituzioni locali che invece di dare soluzioni abitative, sgomberano famiglie che non si rassegnano alle violenze imposte ma si organizzano e lottano.

Il corteo composto da centinaia di persone, si sposta dal concentramento di piazza Selinunten verso piazza della Scala, dove all’altezza di via Silvio Pellico la polizia effettua la prima carica. Determinato a proseguire verso piazza della Scala, il corteo raggiunge la zona rossa delimitato da transenne poste di fronte al teatro. Qui i manifestanti vengono nuovamente caricati da polizia e carabinieri: il corteo risponde alla carica e costringe polizia e cabinieri a spostarsi continuamente fra Santa Margherita, via Case Rotte (dove i manifestanti hanno divelto le transenne a protezione della piazza) e poi in piazza San Fedele (il corteo risponde alle cariche di polizia e carabinieri). Durante gli scontri, un ragazzo viene fermato poi rilasciato in seguito; rimangono feriti alcuni manifestanti e due carabinieri. Dopo gli scontri, i manifestanti riprendono il corteo verso piazza del Duomo sul quale viene esposto lo striscione “Occupiamo tutte le case vuote, basta sgomberi”.

Non si fanno attendere le dichiarazione dei politici. Il ministro della cultura Dario Franceschini, entrando alla Scala, dichiara ”Non capisco, queste proteste sono un danno economico per il Paese nella città che ospiterà Expo 2015”.

Ovviamente non potevano essere diverse le dichiarazioni di chi vive arroccato nei palazzi del potere, di chi non conosce minimamente la realtà di un paese sempre più povero a causa delle politiche del governo Renzi e fa passerelle da tappeto rosso mentre le politiche dell’austerità distruggono welfare e alienano i diritti primari.

 

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